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Calcionews24

·18 maggio 2022

Conferenza stampa Mourinho: «Pensiamo solo al Torino, troppa euforia»

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Conferenza stampa Mourinho: «Pensiamo solo al Torino, troppa euforia». Le parole del tecnico della Roma

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa durante il media day proiettandosi sulla gara di venerdì contro il Torino.

FUORI DALL’EUROPA – «Esiste il rischio che restiamo fuori dall’Europa. Non è uno scenario impossibile. Ci sono due finali da giocare, ipoteticamente si possono perdere tutte e due e finire fuori dalle competizioni europee. Non è una situazione facile. Per ora posso pensare solo a venerdì. C’è il rischio e ci sono diverse opinioni su come affrontare questa situazione: c’è chi pensa ‘giochiamocela solo mercoledì perché non ci interessa del campionato ma vogliamo il titolo’. Ci sarà altra gente che pensa che mercoledì è una finale, ma si può perdere, e bisogna puntare tutto su venerdì perché se vinciamo siamo sesti e in Europa League. C’è chi pensa metà e metà. La mia filosofia è che dobbiamo puntare tutto su venerdì, ma tutti dobbiamo pensarlo, non solo io ma anche giocatori e medici».


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CLIMA – «Qua si fa più fatica a far concentrare la gente alla gara contro il Torino, prima che alla finale. Sento un’euforia generale che non aiuta a concentrarsi a una gara importante. Confesso che non è facile, la gente non ti sprona mai per Torino quando ci incontra. E comunque meritavamo di essere quinti già da un pezzo. Tra arbitri, errori nostri ed errori noi non ci siamo. Non sono contento di stare qui parlare della finale di mercoledì. Non sono contento di fare un allenamento in cui non potevo svolgere la parte tattica. Penso solo a venerdì».

CARRIERA – «Io e Ancelotti dati presto per morti? Il problema con Ancelotti è che quando tu alleni l’Everton sicuramente non vinci la Champions. Con me è che la gente ha guardato qualche mio ultimo lavoro come se fosse per vincere, ma non era in realtà per vincere. Quando si ha una storia di successi ciclici, si può dire e non è un problema. Ma io non mi sono mai preoccupato. Non mi interessa della nuova generazione di allenatori. Io penso alla qualità e non dipende dall’età. Siamo noi a decidere quando dire basta: io non lo farò presto, bisognerà aspettare tanto».

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