Conferenza stampa Italiano: «Non dovremo concedere situazioni di pericolo, senza spegnerci. Serve personalità e carattere» | OneFootball

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·1 marzo 2025

Conferenza stampa Italiano: «Non dovremo concedere situazioni di pericolo, senza spegnerci. Serve personalità e carattere»

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Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna, è intervenuto in conferenza stampa al fine di presentare la sfida con il Cagliari. Le dichiarazioni

Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna, è intervenuto in conferenza stampa a partire dalle 14:00 per presentare la rovente sfida con il Cagliari che andrà in scena domani al Renato Dall’Ara. Vi proponiamo le sue dichiarazioni in merito riprese da Tuttomercatoweb.com:

MOMENTO – «È un dato di fatto che nelle ultime partite contro chi lotta con squadre che lottano per obiettivi diversi dal nostro abbiamo faticato. Dobbiamo far valere l’atteggiamento, tirare fuori le qualità che davanti al nostro pubblico possono fare la differenza. Siamo diversi quando andiamo lontani dal nostro stadio o quando siamo in casa, ma domani siamo davanti al nostro pubblico. Rispetto a quello che abbiamo fatto vedere contro Empoli, Lecce e Parma dobbiamo avere più intraprendenza e qualità, rischiare ‘uno contro uno, che può essere determinante. Non dovremo concedere situazioni di pericolo, senza spegnerci. Dobbiamo proseguire e su questo trend mettendoci qualcosa in più davanti».


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ORSOLINI – «Sta bene, penso di si. È stato sacrificato giovedì anche per caratteristiche dell’avversario. Ritrovarlo con la sua concretezza penso, quindi credo di si».

DALLINGA – «Non c’è niente da nascondere, ha un fastidio nella zona del pube da un po’ ma sono cose normali, gestioni normali. Lui e Odgaard giovedì ci hanno aiutato tanto. Quello di Dallinga un problemino che tra alti e bassi si porterà da qui alla fine, ma non lo prendo in considerazione. Per domani vediamo, in tanti hanno avuto un dispendio di energie incredibile. Vediamo domani».

CASTRO E ODGAARD – «È stata una forzatura su Odgaard aveva fatto tre allenamenti, c’è stato il bisogno di buttarlo dentro. Le gestioni non sono mai tutte uguali, con alcuni aspetti con altre forzi la mano, Odgaard è uno di quelli. Ho visto bene Fabbian, gli abbiamo tolto i 20/25′ finali che possono aiutare per domani. Vediamo domani mattina il da farsi, un po’ di dubbi».

ANDATA – «L’abbiamo rivista, 70 minuti buoni all’andata sapendo concretizzare due palle gol, abbiamo saputo portarla a casa. Sono passati tanti mesi, siamo diversi noi ed è diverso il Cagliari. Quella vittoria ci ha dato maggiore consapevolezza e autostima. Quando giochiamo in casa noi abbiamo uno spirito che se manteniamo anche lontano dal Dall’Ara possiamo veramente dire la nostra. Giochiamo contro un avversario temutissimo, il Cagliari ha fatto 0-0 a Bergamo disputando una grande gara, ha capacità di farti male in ripartenza e su palla inattiva».

QUALITA’ INDIVIDUALI – «Non ci eravamo fatti trovare impreparati, la squadra ha risposto presente anche con la linea difensiva in quelle partite, dovremo essere bravi in attacco con i giocatori di qualità e con quello spunto, ci devono dare una mano. Dobbiamo sfruttare le palle da fermo perchè possono fare la differenza».

ATTUALITA’ – «Siamo stati in difficoltà all’inizio, non vedevo l’ora di conoscere la squadra, giocatori che arrivavano in ritardo, per cui qualche problema l’abbiamo avuto. Ero convinto che se fossimo riusciti a scollinare sarebbe arrivato un periodo bello, il periodo ora sta continuando e non dobbiamo perdere gli obiettivi raggiunti, di essere una squadra con tanti pregi e qualche piccolo difetto. La qualità c’era, l’abbiamo alimentata, ci permette di essere lì con le più forti, abbiamo anche raggiunto una semifinale di Coppa Italia alla quale ci penseremo più in là. Possiamo ritagliarci belle soddisfazioni, sarebbe un peccato staccare la spina, sono convinto che manterremo il focus».

RIMONTE – «È un dato bellissimo, fa capire che ci siamo. Questo anche per chi entra che può essere determinante, anche così rimani a galla e porti a casa partite chiuse e complicate».

PALLONE CALCIATO IN CURVA – «E’ un rito scaramantico, me lo dice sempre anche Lollo De Silvestri. Questo anche per il pubblico, che è il 12esimo, mi auguro anche domani di avere uno stadio affollato, perché ci da una grande forza, è un bello scenario per me e per i ragazzi. Calcio la palla in curva è un rito, non vedo perché non concludere sempre con questo finale. Quello che abbiamo fatto insieme nel creare questo spirito dobbiamo cercare di tenercelo stretto, sudare la maglia. È importante questo 12esimo uomo per noi, anche domani mi auguro di sfruttare tale spinta».

DE SILVESTRI – «È stato fondamentale, bravo Lollo nel non commettere fallo ad un minuto dalla fine del primo tempo. Non dovevamo subire gol e andare in parità all’intervallo ma Lollo è stato bravissimo, l’esperienza serve a quello. Rimanere in inferiorità numerica cambia moltissimo, in questo calcio è essenziale. I vantaggi con un uomo in più sono enormi».

DOMINGUEZ – «Lo dico sempre a loro, sono attaccanti a tutti gli effetti, devono saper lavorare e sentire la porta, aver voglia di far gol. Benji ha avuto 3/4 palloni nel puntare l’avversario dentro l’area di rigore, poteva segnare ma l’ho visto più presente. I palloni arrivano, su quello dobbiamo battere, poi a livello individuale crescere. Quello che sta facendo Ndoye, già a 6 gol, Orso è a 7. Dobbiamo migliorare nella presente caratteristica della casella gol».

DOMINGUEZ TREQUARTISTA – «A Parma nell’assalto finale lo abbiamo provato lì. Possiamo lavorarci, lui sull’esterno però è a suo agio, ma in futuro potrebbe essere un’idea anche a gara in corso».

DIFFICOLTA’ TRASFERTA – «Pià che l’atteggiamento degli avversari penso che la squadra dovrebbe avere sempre la medesima mentalità in casa e in trasferta, serve personalità e carattere. Normale che gli avversari usufruiscono del fattore casa. Se vogliamo raggiungere determinati traguardi dobbiamo avere la stessa mentalità anche fuori. Lì dobbiamo battere, lo stiamo facendo. In quelle vittorie a Roma e Torino ci hanno dato spinta e convinzione differente. Forse gli stop di Empoli e Lecce ci ha tolto qualche certezza. Mancano due mesi dobbiamo far valere una certa crescita sotto tutti i punti di vista».

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