Inter News 24
·26 maggio 2025
Condò rivela: «La super offerta dall’Al Hilal per Inzaghi è reale, ma ciò che avvelena il tecnico è…»

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·26 maggio 2025
Intervenuto con un editoriale sul Corriere della Sera, Paolo Condò ha affrontato l’argomento relativo al futuro di Simone Inzaghi, col tecnico dell’Inter corteggiato dall’Al Hilal.
IL NAPOLI SU ALLEGRI E L’OFFERTA FARAONICA DELL’AL HILAL PER INZAGHI – «Quella di ieri, prima ancora che iniziassero le partite, è stata una giornata di profondi rivolgimenti sulle panchine. A partire dai campioni d’Italia. De Laurentiis ha bloccato per tempo Massimiliano Allegri, di gran lunga il profilo migliore per succedere a Conte come del resto dimostrò nel primo felicissimo periodo alla Juventus. Senza scomodare Dostoevskij, Allegri e De Laurentiis condividono l’animo del giocatore d’azzardo, non a caso la grande dote del primo è la lettura della partita — nessuno la cambia in corsa come lui — mentre il secondo segue le intuizioni, vedi Kvaratskhelia, col gusto di chi adora mettere tutti nel sacco. Manca ancora l’accordo esecutivo, immaginiamo sia questione di forme ma anche di ore, perché il panorama delle panchine in rapido mutamento consiglia a De Laurentiis di chiudere subito la questione.
Più ancora dell’addio di Conte, intuito da tempo e in un certo senso ormai digerito, il tema che sta facendo molto rumore è il possibile distacco di Simone Inzaghi all’Inter dopo la finale di Monaco. L’offerta dell’Al Hilal è fiabesca come da copione saudita, ma soprattutto è vera: in tempi di mercato ogni procuratore che sta trattando per il suo assistito lascia balenare una proposta dall’Arabia — tanto, chi la smentisce? — per mettere pressione al club interessato. L’intervento di ieri della tv saudita, considerata molto attendibile, ha invece ufficializzato la serietà dell’offerta, e rimandando ogni discorso a dopo la finale Inzaghi di fatto lo tiene aperto. Ma è credibile che a 49 anni Simone decida di abbandonare il grande calcio?».
I DUBBI DI INZAGHI – «Premesso che non si può ragionare con il conto in banca degli altri, e i soldi sventolati dagli sceicchi sono veramente tanti, non ci stupiremmo se i tentennamenti di Inzaghi riguardassero la limitata considerazione nei suoi confronti che a volte gli avvelena la vita. Nei suoi quattro campionati all’Inter Simone ha raccolto 331 punti, nettamente primo davanti al Napoli (304), al Milan (294) e alla Juve (283): è chiaro che a fronte di una simile superiorità uno scudetto su quattro sia poco, ma due finali di Champions, una ancora da giocare, pesano moltissimo sull’altro piatto della bilancia.
Conte dunque troverà una Juve in Champions. Tudor si congederà con la missione compiuta, e chissà che nella rivoluzione in corso delle panchine non trovi un impiego alternativo. I nomi scarseggiano: Ancelotti va in Brasile, De Zerbi resta a Marsiglia, Gasperini e Atalanta discutono sempre ma alla fine si ritrovano, Sarri era una buona pista per il Milan ma l’assunzione di Tare lo taglia fuori, Ranieri si ritira e la Roma sta cercando di strappare Fabregas al Como, nella fascia alta è libero Mancini ma proprio per il suo curriculum non può andare ovunque. I prossimi non saranno giorni noiosi».