Calcio e Finanza
·13 novembre 2021
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·13 novembre 2021
L’arrivo dei sauditi continua a rivoluzionare il regolamento della Premier League. Come riporta il Times, i club del massimo campionato inglese non saranno più autorizzati a effettuare pagamenti “nascosti” a giocatori o manager tramite società collegate, e ogni accordo dovrà essere approvato dalla lega stessa.
Il gruppo di lavoro sulla questione è stato istituito dopo l’acquisizione del Newcastle United da parte del Public Investment Fund dell’Arabia Saudita, quando è stato imposto un divieto temporaneo sugli accordi di sponsorizzazione delle parti correlate. Tale moratoria scadrà tra due settimane, e da quel momento ogni nuovo accordo tra parti correlate dovrà essere approvato dalla Premier.
Il quotidiano sottolinea che uno dei principali esempi di questa pratica fosse Roberto Mancini. Secondo le informazioni diffuse da Football Leaks, l’attuale ct della Nazionale ai tempi del Manchester City avrebbe avuto due contratti: uno con il club e un altro più redditizio come consulente per l’Al Jazira ad Abu Dhabi, società sempre di proprietà dello sceicco Mansour.
Il doppio contratto permetteva così al Manchester City di aggirare le regole sul fair play finanziario. Mancini avrebbe concordato uno stipendio di 1,7 milioni di euro con il City più altri 2,05 milioni di euro con l’Al Jazira: non si trattava di una pratica illegale, ma da questo momento in poi non sarà più permesso.
Con il nuovo sistema che implementerà la Premier, il consiglio di amministrazione della lega approverebbe in anticipo gli accordi con le parti correlate, per garantire che il loro valore non sia gonfiato dai collegamenti tra un club e lo sponsor. Al momento, tali accordi sono trattati come accordi con parti correlate solo se riportati come tali nei conti del club.