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·3 settembre 2025
Comolli Juve, L’Equipe a sorpresa: «Si è fatto molti nemici in estate, uno di questi è Al-Khelaifi». Il motivo e cosa c’è dietro a questa indiscrezione

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·3 settembre 2025
Il mancato arrivo di Randal Kolo Muani alla Juventus non ha soltanto lasciato un vuoto tecnico in attacco, ma ha anche generato conseguenze diplomatiche pesanti. Secondo quanto riportato da L’Équipe, il presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaïfi, avrebbe preso male il comportamento di Damien Comolli, nuovo direttore generale bianconero, con il quale i rapporti sarebbero ormai compromessi.
La trattativa per l’attaccante francese sembrava ormai indirizzata verso una chiusura positiva. La proposta juventina era stata costruita su un prestito oneroso da 30 milioni di euro con bonus legati alla qualificazione in Champions League, formula considerata equilibrata e sostenibile anche per i conti del club. Ma all’ultimo momento, Comolli avrebbe rivisto l’offerta, una mossa che ha fatto saltare il banco.
Per Al-Khelaïfi, questa strategia è stata vissuta come una mancanza di trasparenza e rispetto. Una modifica ritenuta ingiustificata, che non solo ha fatto sfumare l’affare ma ha incrinato la fiducia nei confronti della dirigenza juventina. L’attaccante, nel frattempo, ha scelto il Tottenham, lasciando così la Vecchia Signora.
Secondo il quotidiano francese, Comolli si sarebbe creato diversi nemici con questo modo di operare, e uno dei più influenti è proprio il numero uno del PSG. Un problema non da poco, perché il club parigino rappresenta un interlocutore di peso nel calcio europeo e potrebbe diventare un ostacolo in eventuali future trattative.
Per la Juventus, l’episodio rappresenta una battuta d’arresto sul piano delle relazioni internazionali. Il calciomercato Juve non si esaurisce nelle singole operazioni, ma passa anche attraverso rapporti solidi con altri top club. Bruciare un ponte con il PSG significa ridurre le opportunità di collaborazioni e di scambi in futuro.
Comolli, arrivato con la reputazione di manager esperto e internazionale, è chiamato a ricucire questa frattura per non danneggiare ulteriormente la strategia juventina. Un compito tutt’altro che semplice, visto il carattere deciso di Al-Khelaïfi e la portata dello sgarbo percepito.
Il mancato affare Kolo Muani rischia quindi di pesare più sul fronte politico che su quello tecnico: alla Juve resta il rimpianto per un’occasione sfumata e un rapporto da ricostruire con uno degli uomini più potenti del calcio mondiale.