DirettaCalcioMercato
·19 dicembre 2024
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Una delle più piacevoli scoperte di questa stagione di Serie A, è sicuramente Nico Paz del Como. Il talento argentino si è raccontato nel format My Skills di DAZN.
Sul rapporto con Fabregas: “La cosa più importante che mi dà è la fiducia nel fare il mio calcio, mi fa stare tranquillo nel fare il mio gioco, muovendomi per il campo. L’idea che ha di giocare con il pallone, di non buttarlo avanti, di cercarmi tra le linee, è qualcosa di importante per me. Mi ricordo molto di lui da giocatore, mi piaceva molto. Aveva tanta qualità, aveva un ultimo passaggio incredibile. Aveva inserimenti, sapeva arrivare in area di rigore e questo è qualcosa da cui devo prendere spunto per migliorare, arrivare di più in area. Quell’ultimo passaggio che aveva è un aspetto che guardo molto. Quest’estate mi ha chiamato, ha parlato con mio padre, con i miei agenti. Mi ricordo la prima volta in cui ci ha scritto, eravamo in vacanza in Grecia e ha scritto a mio papà e lui mi ha fatto leggere. Mi ha detto: ‘Mi ha scritto Cesc Fabregas’ ed è stato speciale per me.
I miei modelli? Un giocatore che ho visto molto e che mi è sempre piaciuto è Dybala. È argentino, mi è sempre piaciuto, ho visto tanti suoi video. E anche adesso lo osservo tanto“.
BUENOS AIRES, ARGENTINA – OCTOBER 15: Lionel Messi of Argentina greets teammate Nico Paz after winning the FIFA World Cup 2026 South American Qualifier match between Argentina and Bolivia at Estadio Más Monumental Antonio Vespucio Liberti on October 15, 2024 in Buenos Aires, Argentina. (Photo by Daniel Jayo/Getty Images)
Nico Paz è riuscito ad esordire con la Nazionale argentina, servendo anche un assist ad una leggenda come Leo Messi. Il fantasista del Como ha raccontato di quei momenti: “È stato incredibile, la miglior cosa che mi sia successa fin qui…poter condividere allenamenti, momenti e lo spogliatoio con questo tipo di giocatori e con il miglior giocatore della storia: Messi. Lo avevo già incontrato una volta, quando avevo 17 anni, con la Sub20, in un allenamento con la Nazionale maggiore. Questa era la seconda volta in cui l’ho visto, ma la prima in cui sono stato in spogliatoio insieme a lui. Non gli ho parlato, mi vergogno, divento nervoso quando lo vedo“.
Il talento argentino, poi, torna sul Como: “Credo che la nostra squadra non sia una squadra qualunque. Giochiamo, proviamo sempre a farlo, con una linea di quattro, usciamo bene con il pallone, pressiamo forte. Questa è la nostra identità che ci rende differenti dalle altre squadre. Il trasferimento dal Real? È stato un grande cambiamento, in Spagna ho giocato prima in terza divisione e poi in prima squadra con il Real Madrid, adesso mi trovo in qualcosa di molto diverso, in uno spogliatoio di gente più grande, di livello, in un campionato di prima fascia. Per fortuna sono venuto qui con la mia famiglia. Mio padre lavora nel calcio e mia madre lavora da casa. E sono venuti tutti qui, viviamo tutti vicino e questo mi aiuta”.