Como, Fabregas: “Importante avere la mentalità giusta. Douvikas? Adatto al calcio italiano” | OneFootball

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DirettaFanta

·11 aprile 2025

Como, Fabregas: “Importante avere la mentalità giusta. Douvikas? Adatto al calcio italiano”

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Tempo di vigilia (anticipata) anche per il Como, domenica pomeriggio impegnato in casa contro il Torino. A commentare l’impegno, e tanti altri aspetti dell’ambiente lariano, ci ha pensato Cesc Fabregas, tecnico della squadra.

L’allenatore del Como Cesc Fabregas è intervenuto in conferenza stampa per tracciare una panoramica sull’ambiente lariano a due giorni dalla partita di campionato contro il Torino. Dalla crescita globale del club al credo di gioco, arrivando fino alle individualità. Di seguito, le parole del tecnico spagnolo.


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Como, le parole di Fabregas

APPEAL

“Cresciuto a livello internazionale? Sono stato a Londra, ho visto una persona in aereo con la maglia del Como, e anche uno a passeggio. È bello vedere queste cose”.

SUL TORINO

“Non è facile analizzare le altre squadre, per via dei cambiamenti che hanno fatto. Ma ultimamente giocano a quattro con Casadei ed Elmas che hanno portato qualità alla squadra. L’importante è andare a giocare con la mentalità giusta, con la convinzione di andare a vincere sempre. Hanno cambiato modulo, mi piace come squadra. Vanoli già l’anno scorso al Venezia mi piaceva, con idea chiara di quello che volevano fare. Vanoli è stato assistente di Conte al Chelsea, l’ho avuto. Legge bene il calcio e mi piace la sua idea. Sarà difficile e diversa da quella dell’andata.”.

QUALITÀ IN ATTACCO

“Dobbiamo fare una finale di stagione in crescita. Cambiare modulo no, abbiamo deciso di giocare con questo stile. E se questo ti ha portato all’obiettivo o comunque vicino non si cambia. Si va avanti così”.

FUTURO

“Prossima domanda? Ho il focus sull’obiettivo, sapete che qua al Como sono molto contento”.

MIGLIORAMENTI

“Noi pensiamo di portare qua giocatori adatti al nostro stile di gioco. Ci sono state scelte difficili, anche sbagliate lo scorso anno. Ma ora è tutto chiaro. Sono contento di chi arriva e ha un impatto immediato sulla squadra”.

SU IKONÉ

“Lo conosco bene, l’ho affrontato, è forte in cose in cui noi abbiamo bisogno, ha personalità, dà continuità al gioco. Sa che deve migliorare in fase difensiva. Se è amato, dà tanto. Quando non si sente protagonista, perde un po’ di fiducia. Fa parte del mio lavoro. In partite in cui sei dominante, o in campo aperto, allora è a suo agio. Se messo nel contesto giusto, con quello che vogliamo fare, diventerà un giocatore forte. Se resterà non so dirlo ora, dipenderà molto da lui. Compatibili lui e Strefezza? Sì, ma senza Paz. Strefezza è il più usato, forte, con grande mentalità, ha fatto anche il terzino destro. MI fido tanto di lui. Anche in corsa possono giocare insieme”.

”Può essere. Anche con l’Empoli lui ha provato a saltare l’uomo e a fare cose diverse. La sua presenza è importante, ricordiamo che ha 19 anni, alcune volte farà tutto bene, altre volte mancherà in qualcosa. La cosa che colpisce è la personalità, come sta gestendo tutto quello che sta succedendo intorno a lui. Come Paz.”

SOCIETÀ

“Continuo a dire che due anni fa eravamo lontani da quello che è l’ambizione della società. Ora c’è disciplina, cultura e rispetto del lavoro. Fatto questo, poi si parla di calcio. Serve creare le basi, per avere una grande struttura. Io sono orgoglioso di questo, manca qualcosa che non c’è ancora, piano piano ci si sta adattando bene, con stessa mentalità. Siamo lontani però da quello che vogliamo fare”.

PUNTI

“Quanti ne mancano? È un calcolo che non mi interessa. Noi dobbiamo crescere nella performance, non perdere troppe occasioni da gol. In questo si può migliorare per vincere di più”.

SU KEMPF

“Cosa succede? Ha avuto un momento di difficoltà, lo sa. Io credo in lui. Con l’Atalanta non era al top, abbiamo preso due gol da Retegui ed era il suo uomo. Dopo l’infortunio non era al top. Bisogna accettare di non essere nel momento migliore. Si è ritrovato a Monza dopo l’errore del primo tempo. E ha fatto una grande ripresa, lui dopo l’errore è migliorato. Ha trent’anni, può migliorare ancora e sta facendo cose che in passato non ha mai fatto”.

TRE ESTERNI A DESTRA

“A me, come allenatore, piace lavorare con 20-22 giocatori, di più è difficile da gestire. Quattro terzini destri è difficile, stiamo provando con loro, per vedere se c’è emergenza, di farli giocare centrali. Siamo intervenuti sul mercato. Eravamo in difficoltà, c’era Van der Brempt infortunato, per essere sicuri ne abbiamo presi due, Smolcic e Vojvoda. Chi gioca? Non lo dico a loro, fino a due ore prima. Ovvio, dispiace per chi sta fuori. Sono più o meno tutti allo stesso livello pre fare i centrali difensivi”.

DELE ALLI

“Ha fatto un discorso bello alla squadra dopo l’espulsione a San Siro. Ha avuto un problemino all’adduttore, questa settimana ha fatto bene. Si parte da zero, sperando che ritrovi il suo bel calcio. È pronto? Deve esserlo altrimenti opportunità non vede mai”.

DOUVIKAS

“L’opportunità se la devono guadagnare tutti quando giocano e si allenano. Ora c’è tanta concorrenza, si lotta fino all’ultimo minuto della settimana. Se sbaglio io, mi giro in panchina e c’è la scelta e a questo dò valore. Douvikas è adatto al calcio italiano. Quante opportunità si è creato a Monza? Due-tre, creando diverse chance. Deve migliorare nella ricezione tra le linee, ma può diventare un grande attaccante. Abbiamo tante carte: Gabrielloni, Cutrone…”.

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