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·24 settembre 2020

«Come ti chiami?»: l’esame “truffa” di Luis Suarez

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“Come ti chiami?”. “Mi chiamo Luis Alberto Suarez Diaz e sono uruguaiano”. Inizia così, qualche minuto dopo le 16 del 17 settembre in una delle aule dell’università per stranieri di Perugia, l’esame di italiano dell’attaccante che in quel momento era ancora di proprietà del Barcellona, mentre oggi ha lasciato in lacrime i blaugrana per trasferirsi a Madrid, sponda Atletico.

L’esame è, o per meglio dire, sarebbe servito per ottenere la certificazione B1, ultimo tassello necessario per ottenere la cittadinanza italiana e di conseguenza il passaporto comunitario, che avrebbe permesso al giocatore di trasferirsi alla Juventus. I bianconeri però già nella prima metà di settembre avevano abbandonato la pista che portava al Pistolero, virando prima su Dzeko e poi su Morata.


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Una prova iniziata con una semplice domanda: “Come ti chiami?” e poi proseguita con l’immagine di un cocomero, un riferimento a Torino e, infine, un breve racconto della sua carriera, come rivela l’ANSA.

Peccato che l’esame fosse una “farsa”, come l’hanno definito gli investigatori della Guardia di Finanza e la procura di Perugia. Investigatori e inquirenti hanno accertato che fosse tutto organizzato non solo grazie alle telefonate intercettate dei diretti interessati, la professoressa Stefania Spina, colei che ha ‘preparato’ Suarez con dei corsi on line, e Lorenzo Rocca, l’esaminatore che materialmente ha condotto la prova e responsabile del centro di valutazione linguistica dell’università.

Infatti esiste anche un file Pdf che gli investigatori hanno recuperato e che è del tutto identico nei contenuti a quanto poi chiesto durante l’esame. Quel file è stato inviato, secondo le indagini, dalla professoressa Spina prima a Suarez tramite ‘Teams’, ben prima che l’attaccante atterrasse mercoledì scorso a Perugia, poi a Rocca tramite mail.

Alla domanda “cosa c’era nel Pdf” è abbastanza semplice rispondere. Il file conteneva le stesse immagini che sono state mostrate al calciatore uruguayano durante l’esame: un cocomero e un supermercato.  L’esame è poi proseguito con altre domande preconfezionate sulla sua professione. “Faccio il calciatore – ha risposto Suarez – e sono da 6 anni a Barcellona”.

Esame superato, come annunciato con entusiasmo da Lorenzo Rocca ai giornalisti: “Suarez comprende bene la nostra lingua e nel parlato comunica, si fa capire sempre ed è chiaro, per questo come commissione abbiamo rilasciato il certificato di livello B1 che è un livello intermedio di competenza linguistica” ha detto l’esaminatore.

Un miracolo, visto quanto lo stesso Rocca ha detto qualche giorno prima al rettore Giuliana Grego Bollii, nella telefonata intercetta dai finanzieri: “L’abbiamo instradato bene…il discorso è che sul verbale non ho problemi a metterci la firma, perché in commissione ci sono io e mi assumerò la responsabilità dell’attribuzione del punteggio. Il mio timore qual è, che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande in italiano e la persona va in crisi. Quindi un po’ di preoccupazione ce l’ho, perché è una gatta da pelare, come si fa, si fa male”

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