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·1 aprile 2022

Come è nato il tweet “GSHSJSKSBABAJAH!!!” a fine partita

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Il calcio è uno sport in continuo divenire e sviluppo. Una spugna capace di assorbire tutto ciò che la circonda.

Dalle caratteristiche del periodo storico in atto, agli usi e costumi delle città che danno i natali alle diverse società.


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Questo lo porta ad essere un mosaico di sfaccettature differenti ed una subcultura. Aspetto che, fisiologicamente, porta ad un continuo cambiamento, dettato da tutte le condizioni esterne che lo colorano e che lo alimentano.

Nonostante questa continua evoluzione, però, permangono sempre dei pilastri, dei dogmi del pallone. Delle caratteristiche veraci troppo intime di questo gioco per poter sbiadire, cambiare o sparire.

Tra questi vi è sicuramente il sentimento.

Che lo si chiami calcio, football o soccer, il cuore pulsante di questo sport sarà sempre l’emozione trainante. La gioia incontenibile prodotta da un gol, la pelle d’oca data dal sentire l’appartenenza scorrerti addosso, guardando la partita della tua squadra del cuore

Questi apici emozionali, forse un po' puerili ma completamente veri, trovano il proprio apogeo nel calcio sudamericano.

Gli stadi latini sono un catino bollente di cori e coreografie. Rispettano l’anima caliente della gente, l’attaccamento ai colori fino all’ossessione.

Una caratteristica troppo marcata e viva per potersi smussare a causa della modernità.

Ne è una dimostrazione lampante il Club Atlético Lanús, per tutti semplicemente Lanús, società argentina militante in Primera Division.

I social media manager dei Granata, infatti, sono riusciti a trasporre il clima de La Barra 14 (i fan più caldi del club) su Twitter.

Il 31 ottobre 2017, il community manager del club ha lanciato infatti una vera e propria moda.

La squadra si stava giocando la qualificazione alla propria prima finale di Copa Libertadores contro un’icona del calcio albiceleste, il River Plate.

Una doppietta di José Sand e le marcature di Lautaro Acosta e Alejandro Silva regalano al Lanus la vittoria per 4 a 2 contro i Millonarios.

Un successo storico, drammaticamente importante, che andava riportato su Twitter, in nome della moderna comunicazione.

Ma la gioia era troppo intensa per rimanere abbottonati, ordinati e professionali. Impossibile non gridare al mondo la propria euforia.

Il risultato?

Il post pubblicato fu, testuali parole, questo: GSHSJSKSBABABAJAHAJSBFJWJSBSBSBSBSJB!!!

Un marasma di lettere premute a caso che, apparentemente non hanno alcun significato. Non rispettano nessuna regola grammaticale o lessicale, ma al tempo stesso sono lo specchio di un sentimento.

Trasmettono chiara e nitida l’immagine del community manager che, nel bel mezzo di grida e corse inconsulte, si ricorda di dover postare e si getta sulla tastiera del computer.

Locos por el futbol.

Questa forma di comunicazione totalmente inusuale è stata molto apprezzata dal mondo del calcio in generale, a tal punto da portare a delle emulazioni.

Tra queste l’AS Roma. I giallorossi, infatti, famosi per la propria freschezza sui social, hanno abbracciato lo stesso “stile” per celebrare la vittoria per 3 reti a zero contro il Barcellona del 10 aprile 2018.

Perché alla fine, che tu sia argentino, italiano, un semplice tifoso o un addetto ai lavori, ciò che accomuna tutti è sempre quel sentimento che rende il calcio uno sport diverso.

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