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Marco Alessandri·7 marzo 2024
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Marco Alessandri·7 marzo 2024
Due gare sulla carta simili e che, invece, sono finite per prendere strade opposte. Da una parte il City dominante, dall’altra il Real dominato. Alla fine a passare sono entrambe, ma se nel caso dei Citizens si è trattato di poco più che una passeggiata, per il Madrid c’è stato da sudare e non poco.
La sensazione che si aveva alla vigilia dei ritorni di Champions è che la squadra di Guardiola fosse ancora la grande favorita per la vittoria finale, davanti proprio alle Merengues. Una differenza che forse dopo le gare di ieri è aumentata, quanto meno per ciò che ha detto il campo.
La premessa è d’obbligo: il Lipsia avversario del Real era decisamente più quotato del Copenaghen e questo lo si era potuto vedere già all’andata, quando solo un grande Lunin aveva permesso agli spagnoli di uscire con l’intera posta in palio dalla Red Bull Arena.
Quello che però non ci si aspettava era di assistere a Kroos e compagni tanto in difficoltà in casa propria, addirittura fischiati all’intervallo. A spegnere un po’ il fuoco della critica ci ha pensato subito Ancelotti, che nel post partita ad Amazon Prime ha però ammesso qualche difficoltà:
“Una partita sporca, brutta e a volte rischi di lasciarci le penne. La valutazione di ciò che non è andato bene la dobbiamo fare, certo ci siamo fatti condizionare dal fatto di aver un piccolo vantaggio. I fischi del Bernabeu? Erano meritati, non è niente di nuovo. Se non giochiamo bene è giusto che il pubblico ci tenga svegli“.
Real quindi ridimensionato? Forse. Ma è anche vero che non tutti possono giocare ogni gara raggiungendo il limite della perfezione come, invece, sta facendo da ormai più di un anno il Manchester City.
Anche ieri, senza De Bruyne rimasto a riposo per tutti i 90′, i campioni d’Europa si sono divertiti e hanno fatto divertire, segnando subito due gol e aggiungendo poi il terzo con l’immancabile Haaland. La vittoria contro i danesi per gli Sky Blues è stata la decima di fila in Champions, cosa che prima era accaduta solo al Real 2014/15 e al Bayern 2019/20. Nelle ultime 12 gare europee all’Ethiad, poi, Guardiola ha sempre vinto.
I numeri, insomma, fanno ben capire quanto questa squadra sia praticamente imbattibile. In questo, probabilmente, la differenza più grande con il Real: se nel caso dei Blancos chi va al Bernabeu pensa di potersela giocare, con i Citizens la storia cambia.
Quando scende sul terreno di gioco, il City dà l’impressione di essere a conoscenza del fatto che non vi siano squadre più forti al mondo. Un feeling che deriva anche e soprattutto dalla finale vinta l’anno scorso contro l’Inter, che ha permesso ai Citizens di alzare il Treble e di entrare così nella leggenda.
Per questo motivo la squadra da evitare ai quarti di finale sarà sempre quella di Guardiola, che pare proprio non essere sazia e, anzi, vuole puntare a tutti i costi al titolo back-to-back, il secondo di fila. Guardandoli giocare, verrebbe da dire che le chance ci sono tutte.