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Francesco Porzio·16 gennaio 2019

🎬 Cinque motivi per guardare "Sunderland 'Til I Die"

Immagine dell'articolo:🎬 Cinque motivi per guardare "Sunderland 'Til I Die"

Su Netflix potete trovare Sunderland ‘Till I die, quella che potremmo facilmente chiamare la serie tv dell’anno (almeno per quanto riguarda lo sport).

Se siete appassionati del genere, dovete vederla. Senza se e senza ma.


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Nell’ultimo anno sono uscite diverse serie sul calcio. Da “First Team: Juventus” a “All or nothing” sul City di Pep Guardiola. Quella sulla stagione del Sunderland 2017-2018 è però di un’altra categoria. Forse anche perchè la storia raccontata è semplicemente più bella e suggestiva.

Mentre nelle altre serie citate si vuole dare un tono avvincente e celebrativo di quelle che sono le realtà Juventus e Manchester City, in Sunderland ‘Till I die accade il contrario. Si racconta una stagione tremenda dei Black Cats che porta alla retrocessione in League One, la terza divisione inglese. Il tutto avviene proprio dopo l’anno della retrocessione dalla Premier, che per i tifosi aveva già rappresentato un momento tragico. Ma il peggio doveva ancora iniziare…  ecco cinque motivi per cui non dovete perdervi la storia del Sunderland.


IL BELLO DELLA CHAMPIONSHIP

In questa serie tv si può ammirare la bellezza della Serie B inglese e, purtroppo, fare un paragone con l’Italia. Stadi meravigliosi, tifosi che seguono la squadra in trasferta in ogni dove, partite avvincenti.

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LA DEPRESSIONE NEL CALCIO

Jonathan Williams racconta il suo rapporto con la solitudine e la depressione durante l’infortunio alla spalla che lo ha di fatto lasciato sempre fuori durante la stagione 2017-2018.

Ho pensato di prendere un cane, almeno non rimango solo

Un’immagine di un calciatore diversa da quella che di solito ci viene raccontata. Più vera, più vicina alla realtà

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DENTRO IL CALCIOMERCATO

Dal punto di vista sportivo la cosa più interessante è il modo in cui viene vissuto l’ultimo giorno di calciomercato (la Deadline Day) dai diretti interessati.

La figura di Martin Bain (il CEO del Sunderland) ne esce in realtà completamente differente da quella che era nell’immaginario collettivo. Prima di questa serie si pensava che fosse il vero responsabile del fallimento dei Black Cats, mentre si capisce che alla fine era soltanto la punta di un iceberg.


LA SESTA PUNTATA

Senza dubbio l’episodio più intenso e commovente.

Dopo una sconfitta, l’ennesima, l’allenatore del Sunderland Coleman racconta il suo dispiacere nel vedere i dipendenti del club essere comunque sorridenti e fiduciosi nei suoi confronti. Lo fa con le lacrime agli occhi, un momento davvero bello.

Sono persone autentiche, tengono alla squadra e non possono farne a meno. Sono persone fantastiche. Se vinciamo è come se avessero vinto la lotteria. Non gli importa dei soldi, ma delle vittorie del Sunderland

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LA STRUTTURA DI UN CLUB

Nella serie tv di Netflix si scoprono anche come sono organizzati i club. Dalle riunioni dello staff tecnico all’organizzazione delle sessioni di allenamento. In realtà, ma non vogliamo fare spoiler, il Sunderland era organizzato malissimo.

Ma la serie, lo ripetiamo per l’ultima volta, non potete perdervela.

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