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·28 ottobre 2020

Cinque grandi giocatori che non ricordavi in maglia Brugge

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La Lazio non poteva chiedere un ritorno migliore in Champions League e il successo contro la squadra più forte del girone ha dato grande slancio in ottica qualificazione. La prima trasferta sarà contro il Brugge, squadra ostica che ha vinto a sorpresa la prima partita a San Pietroburgo. Molti giocatori di talento hanno vestito la maglia nerazzurra e questi sono cinque che probabilmente non ricordavi.

CARLOS BACCA Attaccante colombiano dotato di eccelso senso del gol è stato ammirato in tanti campionati, ma forse gli è sempre mancato il definitivo salto di qualità. Carlos Bacca ha iniziato in Patria con il Barranquilla segnando subito grandi quantità di gol e anche in Venezuela con il Minervén ha fatto molto bene. L’esplosione definitiva arrivò nei tre anni con l’Atlético Junior dove vinse due campionati e si guadagnò nel gennaio 2012 la chiamata in Europa. Ad acquistarlo fu proprio il Brugge che lo presentò come un grandissimo colpo e nelle Fiandre spopolò. Dopo un inizio difficile segnò venticinque reti nella Jupiler League 2012-13 diventando così il capocannoniere del torneo. In estate venne ceduto al Siviglia dove vinse due Europa League e arrivò anche in Italia al Milan dove fu eccessivamente criticato nonostante le trentuno reti in due anni di Serie A. Dal 2017 gioca con il Villareal.


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EIDUR GUDJOHNSEN L’uomo che fece scoprire l’Islanda al mondo del calcio. Attaccante duttile, in grado di segnare e di giocare per la squadra, Eidur Gudjohnsen fu uno dei calciatori più apprezzati dai suoi allenatori. Dopo anni in Patria, e una fugace apparizione al Psv Eindhoven, passò in Inghilterra al Bolton. Due ottime annate prima di passare al più blasonato Chelsea con il quale rimase ben sei anni ricoprendo il ruolo di riserva di lusso. Vinse due Premier League con Mourinho in panchina e nel 2006 passò al Barcellona. Tre anni in Catalogna dove riuscì anche a togliersi la soddisfazione di vincere il Triplete. Dopo la Champions League decise di girovagare per l’Europa e tra le sue tappe ci fu Brugge, ma nel 2012 scelse il Cercle. Sei reti con i neroverdi prima del cambio di casacca nella stessa città e l’approdo in nerazzurro. Questa seconda avventura fu meno fortunata dove andò a segno solo per quattro volte giocando più partite e a fine anno lasciò e chiuse carriera due anni dopo in Norvegia.

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JEAN PIERRE PAPIN A Brugge è diventato grande un centravanti in grado di vincere il Pallone d’oro che nella sua Francia non riusciva a sfondare. Jean Pierre Papin è stato uno dei bomber più apprezzati tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, ma a ventidue anni giocava ancora in Ligue 2 con il Valenciennes. Nel 1985 decise di dare una svolta alla sua carriera e furono i nerazzurri delle Fiandre ad acquistarlo cambiandogli per sempre la vita. Nel massimo campionato riuscì a segnare la bellezza di venti reti e fu il mattatore della finale di Coppa di Belgio. Le sue prestazioni gli valsero la convocazione al Mondiale in Messico nel 1986, l’unico per lui dato che la Francia non andò né in Italia nel 1990 né negli Stati Uniti nel 1994. Quello fu l’unico anno a Brugge prima di tornare in Patria e sfondare con il Marsiglia diventando uno degli attaccanti più forti della storia della Ligue 1 vincendo campionati a raffica e sfiorando la Coppa dei Campioni nel 1991. Giocò anche con Milan e Bayern Monaco, anche se le avventure furono meno fortunate nonostante i tanti titoli.

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IVAN PERIŠIĆ Uno degli esterni migliori di questa generazione che purtroppo non ha mai avuto nella continuità la sua arma migliore. Ivan Perišić se ne è andato molto giovane dalla sua Croazia per accettare la corte del Sochaux dove però ha sempre giocato nella squadra giovanile. I gialloblu non credettero abbastanza in lui e dopo un prestito in Belgio al Roeselare fu il Brugge ad acquistarlo. In nerazzurro giocò praticamente da attaccante, sfruttando la sua grande abilità nel dribbling per potersi liberare per andare alla conclusione. Tra campionato regolare e playoff furono addirittura ventidue i suoi gol nella seconda e ultima stagione dove divenne capocannoniere e fu nominato miglior giocatore. In estate venne acquistato dal Borussia Dortmund dove faticò a esprimersi, mentre in Germania fece vedere cose eccelse quando passò al Wolfsburg. Nel 2015 venne acquistato dall’Inter dove fu tra i migliori per le prime tre stagioni riuscendo a segnare undici reti per due campionati consecutivi. Fu decisivo nella cavalcata della Croazia verso la finale del 2018 e l’anno scorso riuscì a vincere da titolare la Champions League con il Bayern Monaco prima di tornare a Milano.

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ROB RENSENBRINK Fu uno dei grandi interpreti dell’Olanda del calcio totale degli anni ’70, ma a livello di club il suo nome sarà sempre associato al Belgio. Rob Rensenbrink iniziò nel DWS Amsterdam, ma a ventidue anni venne acquistato dal Brugge. In nerazzurro ci giocò per due stagioni che gli permisero di confermarsi titolare con gli Oranje e di diventare uno dei migliori attaccanti del Continente. A volerlo fortemente però fu l’Anderlcht e a Bruxelles riuscì a scrivere pagine epiche di storia. Oltre a vari campionati riuscì a vincere anche due Coppe delle Coppe, competizione dove rimarrà per sempre il miglior marcatore di tutti i tempi, e due Supercoppe Europee. Lasciò dopo nove anni per chiudere prima nei Portland Timbers e poi in Francia nel Tolosa.

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