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·3 ottobre 2019

Cinque giocatori che non ricordavi in maglia Rennes

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La Lazio è partita nel peggiore dei modi perdendo al debutto in Europa League contro il modesto Cluj e ha bisogno di un immediato riscatto contro i francesi del Rennes. I bretoni hanno già sorpreso nella passata edizione della Coppa e quest’anno vogliono provare a riconfermarsi. Grandi giocatori han vestito in passato la maglia rossonera ed ecco cinque che probabilmente non ricordavi avessero giocato dalle parti del Roazhon Park.

PETR ČECH Uno dei portieri più forti e rappresentativi del nuovo millennio Petr Čech è stato un simbolo per il calcio ceco. Dopo gli inizi della sua Plzeň passò sempre in patria prima nel piccolo Chmel Blšany e poi nello Sparta Praga ma fu all’Europeo Under 21 del 2002 che si mise realmente in mostra. Le sue parate lo fecero eleggere come il migliore del torneo e la Francia, sconfitta in finale, si accorse di lui e il Rennes lo acquistò. Due grandi anni quelli disputati in Bretagna che gli permisero di crescere e maturare anche in campionati più competitivi e dopo un ottimo Europeo del 2004 arrivò il grande passaggio al Chelsea. Con i Blues diventò una leggenda in grado di vincere tutto e diventando assieme a Drogba l’eroe della finale di Champions League a Monaco di Baviera nel 2012. Lasciò la squadra nel 2015 per passare ai rivali cittadini dell’Arsenal con i quali si alternó spesso tra i pali con Ospina e nell’ultimo anno perse il posto per il più giovane Leno.


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EL HADJI DIOUF Uno dei migliori giocatori africani degli ultimi vent’anni capace di sorprendere tutti ai Mondiali in Corea del Sud e Giappone nel 2002 ma che non riuscì mai a trovare la giusta continuità a livello di club. El Hadji Diouf lasciò giovanissimo la sua Dakar per trasferirsi con la famiglia in Francia dove iniziò a giocare con il Sochaux. La prima annata non fu esaltante ma nonostante questo il Rennes decise di puntare su di lui e con i bretoni riuscì a trovare il suo primo gol in Ligue 1 contro il Bordeaux. Non segnò altre reti ma le prestazioni furono comunque sempre in crescendo tanto da meritarsi la convocazione con il Senegal e a fine anno il passaggio all’ambizioso Lens. Due grandi annate condite con il gran Mondiale che gli valsero il salto di qualità e il passaggio al Liverpool nell’estate 2002 dove però fallì. Si riprese al Bolton, ma dal 2008 iniziò a girovagare senza mai riuscire a fermarsi troppo in una squadra e nel 2015 si ritirò dopo un anno in Malaysia nel Sabah.

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STÉPHANE GUIVARC’H Tra i centravanti che hanno vinto un Mondiale Stéphane Guivarc’h non è certamente il più conosciuto e il più apprezzato ma per il gioco della Francia del 1998 era l’uomo che serviva. Iniziò a diciannove anni nel Brest prima di passare al Guingamp nella seconda divisione dove ben si comportò segnando quasi settanta gol in quattro anni. Nel 1995 passò all’Auxerre dove vinse il campionato ma da comprimario e allora venne mandato in prestito al Rennes e fu la sua fortuna. Con ventidue reti riuscì a laurearsi capocannoniere diventando un idolo in Bretagna e conquistandosi il ritorno nella stagione seguente all’Auxerre e la nazionale francese. Jacquet lo utilizzò come centravanti titolare della squadra campione del mondo anche se non riuscì mai a segnare e questo condizionò il proseguio della carriera. I problemi con Gullit fecero durare pochissimo la sua esperienza al Newcastle prima di passare in Scozia ai Rangere per poi tornare a casa all’Auxerre prima e al Guingamp poi.

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KIM KÄLLSTRÖM Una vera e propria istituzione in Svezia e con centotrentuno partite è il quarto giocatore più presente di sempre nella storia della nazionale. Un giocatore di qualità e quantità capace anche di segnare da fuori dotato come era di un gran destro. Dopo gli inizi in patria con Häcken e Djurgården, dove si rivelò grande realizzatore, passò in Francia dove visse i suoi momenti migliori. Ad accorgersi di lui era stato il Rennes dove per due anni si rivelò uno dei migliori centrocampisti della Ligue 1 riuscendo anche a realizzare venti reti. A questo punto la Bretagna iniziava a stargli stretta e in quegli anni il dominio transalpino era in mano al Lione e dopo un amaro Mondiale del 2006 passò ai campioni di Francia dove formò un centrocampo da sogno con Juninho Pernambucano e Tiago. Rimase sei anni e da trequartista si abbassò sempre di più fino a diventare regista della squadra. Nel 2012 lasciò la Francia per provare esperienze in Russia, Inghilterra e Svizzera prima di chiudere al Djurgården.

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LUÍS FABIANO Dopo un periodo in cui il Brasile aveva visto attaccanti come Ronaldo, Rivaldo e Adriano per i loro successori non sarebbe stato per niente facile far dimenticare le loro gesta ma per qualche anno Luís Fabiano ce la fece. Certo il suo livello non era paragonabile a quello dei tre precedentemente citati ma per svariati anni venne considerato come uno degli attaccanti più forti del pianeta. Iniziò la carriera in patria giovanissimo al Ponte Preta e a soli vent’anni passò in Europa al Rennes, ma la scelta fu sbagliata per entrambi. Il ragazzo non era ancora pronto e l’esperienza francese fu un completo disastro. Dodici presenza in due anni, intervallate da un ritorno in Brasile al San Paolo, senza mai riuscire a trovare la via della rete e nel 2002 tornò a titolo definitivo proprio al Tricolor Paulista. Nel campionato brasiliano divenne una sentenza quasi a ogni partita arrivando incredibilmente a quarantasei reti nel 2003 e un anno dopo ripartì per l’Europa, ma al Porto fu ancora un flop. Il Siviglia fu l’ultima a dargli una chance e questa volta, dopo un anno di inserimento, diventò l’uomo in più per gli andalusi. Sei anni fantastici dove vinse due Coppe Uefa e sfiorò un Liga nel 2007 e un anno dopo segnò il suo numero record di gol in un campionato europeo, ben ventiquattro. Nel 2011 tornò al San Paolo prima di chiudere la carriera tra i cinesi del Tianjin Quanjian e il Vasco da Gama.

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