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·22 ottobre 2019
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La Juventus di Sarri sta iniziando a convincere anche i più scettici ed è proprio in Champions League che sono arrivate le migliori prestazioni. Contro la Lokomotiv è ora tempo di blindare la qualificazione e per iniziare bene servirà una vittoria a Torino. I russi però sono solo a un punto di distanza dai bianconeri e risultano essere il principale ostacolo per il passaggio del turno. I ferrovieri hanno avuto molti alti e bassi nella loro storia con giocatori non sempre di primo livello e questi sono cinque elementi che probabilmente non ricordavate in maglia rossoverde.
FELIPE CAICEDO Attaccante ecuadoregno dalla grande fisicità Felipe Caicedo ha un po’ deluso le aspettative che si portava appresso fin da quando era ragazzo. A soli diciotto anni venne portato in Europa dal Basilea dove riuscì a mettersi in mostra nonostante la giovane età e nel 2008 venne scelto dal Manchester City come possibile attaccante di prospettiva per formare una grande squadra. In Inghilterra però le cose non andarono come previsto, con pochi gol e prestiti poco fortunati allo Sporting Lisbona e al Málaga. Riuscì a rilanciarsi al Levante e dopo un solo anno venne acquistato dalla Lokomotiv Mosca. In Russia convinse a tratti per i primi due anni, mentre fu un disastro il terzo e a gennaio passò al Al Jazira. Nonostante questo l’Espanyol gli diede un’altra opportunità che sfruttò bene e ora alla Lazio sta avendo ottimi risultati il vice Immobile.
LASSANA DIARRA Qualità e quantità, ecco le caratteristiche del centrocampista perfetta e Lassana Diarra le aveva eccome, ma i continui guai fisici ne hanno tremendamente limitato la carriera e il rendimento. Dopo gli inizi in Francia al Le Havre stregò José Mourinho che lo volle portare a soli vent’anni al Chelsea. A fine anno venne nominato miglior giovane dei Blues e nella stagione seguente divenne sempre più centrale nel progetto londinese. A fine anno però venne ceduto all’Arsenal dove però fallì e a gennaio passò al Portsmouth. Con i Pompey visse sei mesi fantastici e a fine anno venne acquistato dal Real Madrid dove dopo un anno ritrovò lo Special One. In Spagna non fu sempre ben visto dalla tifoseria dei Blancos soprattutto perché gli venne addirittura affidata la maglia numero dieci. Tre anni comunque ad alto livello prima di andare in Russia provando a seguire Samuel Eto’o all’Anzhi, ma i soldi stavano già per finire e così dopo un anno passò alla Lokomotiv. Il primo anno fu positivo, ma nel secondo ci furono moltissimi problemi con la società e una causa che andò avanti per un anno e in quel periodo non vide mai il campo. Nel 2015 tornò in Francia al Marsiglia prima di passare all’Al Jazira e chiudere la carriera nel Paris Saint Germain.
RUSLAN NIGMATULLIN Portiere dal futuro assicurato si è perso nel corso della sua carriera, soprattutto con una pessima esperienza italiana. Ruslan Nigmatullin dopo aver iniziato con il piccolo Kamaz si è fatto grande a Mosca prima con lo Spartak e poi con la Lokomotiv. Arrivò nel 1998 a ventiquattro anni diventando un titolare inamovibile e per due anni si prese anche la porta della nazionale russa giocando da numero uno il Mondiale del 2002. Arrivò in Italia al Verona ma vide il campo sempre con meno frequenza fino a fare due prestiti negativi prima al Cska Mosca e poi alla Salernitana. Provò a tornare nella sua vera casa, alla Lokomotiv, ma anche qui ormai lo spazio per lui era ridotto al minimo e dopo metà stagione passò al Terek, prima di ritirarsi nel 2009 da giocatore del Maccabi Ahi Nazareth e iniziare una brillante carriera da dj.
VICTOR OBINNA Considerato un giocatore dal futuro assicurato Victor Obinna sorprese tutti al tempo dei suoi esordi a diciassette anni con i nigeriani del Enyimba e poi soprattutto con l’inizio in Serie A con il Chievo. Le prime partite con i gialloblu lasciavano intravedere un talento indiscutibile dell’attaccante africano in grado di segnare gol di classe. Nel secondo anno venne però squalificato per sei mesi dalla Fifa per aver firmato un contratto anche con l’Internacional di Porto Alegre, ma nel 2008 riuscì comunque a essere acquistato dall’Inter di Milano. Con Mourinho in panchina si ritagliò il suo spazio e segnando un gran gol contro la Roma e contribuendo alla vittoria dello Scduetto, ma a fine anno lasciò i nerazzurri e l’Italia. Vari prestiti tra Málaga e West Ham prima che la Lokomotiv Mosca lo acquistasse nel 2011. L’esperienza russa però fu di molte ombre e poche luci tanto che pian piano iniziò a perdere anche la nazionale e dopo soli tre gol in due anni e mezzo in Prem’er Liga decise di tornare al suo vecchio amore, il Chievo. Le cose però non migliorarono e dopo sei mesi di prestito venne rispedito al mittente e i moscoviti riuscirono a venderlo al Duisburg, prima di andare al Darmstadt e infine al Cape Town City.
FRANCESCO RUOPOLO Medaglia d’argento al torneo di Tolone nel 2003 Francesco Ruopolo è sempre stato un attaccante molto apprezzato dagli allenatori per la sua grande capacità di sacrificarsi e di far giocare bene gli attaccanti che facevano reparto con lui. Partito molto giovane dalla sua Aversa per andare a Parma è stato mandato in prestito a Pro Patria e Cittadella prima di tornare nella via Emilia. I gialloblu giocarono in Coppa Uefa contro il Cska e lì gli osservatori dei russi della Lokomotiv apprezzarono e non poco questo attaccante mobile e così un anno dopo venne acquistato in prestito. Con i ferrovieri le cose però non andarono bene e dopo solo mezza stagione, condite dalla miseria di sette presenze, decise di tornare dalle parti del Tardini. Per lui iniziò tanta Serie B e con l’Albinoleffe disputò con Cellini la miglior stagione della sua carriera sfiorando la promozione in A con i seriani. La promozione la conquistò con l’Atalanta e dopo un inizio da riserva si prese il posto da titolare diventando importante spalla di Tiribocchi. Non tornò più in Serie A perché l’anno dopo passò a Padova prima di diventare un elemento importante della Reggiana e del Mantova, prima di passare in D al Rezzato e ora in Eccellenza alla Bagnolese.