Zerocinquantuno
·11 dicembre 2024
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I voti ai protagonisti di Benfica-Bologna 0-0.
Skorupski 7,5 – Anche oggi il migliore in campo, non rischia sulle uscite alte ma le prende tutte. Si rende protagonista di ottimi interventi, in particolare su Di Maria e Amdouni, e mette la firma sullo 0-0, proprio come aveva fatto contro lo Shakhtar.
Posch 6,5 – Un paio di diagonali importanti in una partita di sofferenza, in fase di spinta fa ancora tanta fatica ma oggi c’era soprattutto bisogno di stringere i denti. Beukema 6,5 – Pronti via, un erroraccio che porta ad un gol poi annullato. Ci mette un po’ a riprendersi e per quasi tutto il primo tempo è lontano parente di se stesso, poi però si rende indispensabile con due chiusure su conclusioni a botta sicura di Carreras e Pavlidis. Casale 6,5 – Il 50% della difesa oggi titolare fa almeno un erroraccio, lui no. Non era per nulla facile uscire incolumi da una partita del genere, lui ci riesce e si fa apprezzare in un paio di chiusure importanti. Holm 6,5 – Spostato a sinistra per necessità, come Beukema gioca subito una pallaccia che poteva costare un gol e poi si rifà durante il match, faticando ma senza mai affondare contro il solito dirompente Di Maria.
Ferguson 6,5 – Scende in campo con la fascia da capitano al braccio e gli attrezzi del mestiere in tasca, non sottraendosi mai ad un contrasto e cercando anche qualche varco per fare male. Moro 6,5 – Fa il Freuler, portando il pressing che è marchio di fabbrica di Italiano e riuscendo più che discretamente a dettare i tempi della manovra, specie nella prima frazione.
Urbanski 6,5 – La spavalderia non gli manca, interpreta il ruolo di esterno con le sue caratteristiche ed esce da un altro stadio prestigioso con la consapevolezza di aver fatto una gara da giocatore più maturo della sua età. Fabbian 6,5 – Molto più vivace e combattivo rispetto alle ultime uscite, deve stare vicino a Dallinga per dare più peso all’attacco ma non si limita a questo, rendendosi prezioso dalle mediana in su con fisicità e qualità. Iling-Junior 6 – Raramente forza il duello con l’avversario, prediligendo la sovrapposizione di Holm o cercando altre soluzioni. Forse avrebbe potuto liberare più spesso i suoi cavalli, ‘rompendo’ il palleggio rossoblù con uno strappo improvviso.
Dallinga 6 – Al 10′ si trova davanti al portiere e potrebbe provare a superarlo in pallonetto, invece opta per il dribbling e spreca. Oggi, però, ha gli scarpini allacciati. Prova a spendersi per la squadra, si fa valere anche col fisico e, malgrado continui a non segnare, porta il suo mattoncino alla causa.
Freuler (28′ st) 6 –Fatto inaspettatamente rifiatare, spende i minuti a disposizione ripulendo palloni e aiutando i compagni a difendere il primo risultato utile in trasferta di questa Champions. Lucumí (28′ st) 6 – Nel finale ricompone con Beukema la coppia titolare e porta a termine il lavoro ben cominciato da Casale. Ndoye (28′ st) 6 – Quando nel finale temporeggia e perde palla sugli sviluppi di un corner, Italiano lo sbrana dalla panchina. Non ha l’occasione di sprigionare la sua velocità, ma la sua sola presenza rappresenta una minaccia. Pobega (28′ st) 6 – Non arriva il terzo gol consecutivo auspicato in conferenza stampa, però rileva un Fabbian esausto e porta un po’ d’ossigeno in una zona nevralgica. Corazza (43′ st) s.v. – Un rischio sul finale, col pallone mandato avanti di testa e non gestito, ma farsi trovare pronto al Da Luz dopo mesi in naftalina non era scontato e lui ci è riuscito anche stavolta.
Italiano 7 – Schierando gli undici in campo pensa anche alla Fiorentina, ma tra un undici rimaneggiato e uno improvvisato c’è una bella differenza. Il suo Bologna figlio del turnover tiene il campo alla grande, gioca con personalità e qualità nel primo tempo e sa soffrire nel secondo, dimostrando che la partita era stata preparata benissimo nonostante le defezioni e il poco tempo a disposizione.
Arbitro Petrescu e assistenti 6,5 – Il direttore rumeno non si fa intimorire dal pubblico di casa, che lo fischia spesso e volentieri, gestendo il match con piglio deciso e grande equità. Di errori quasi nessuno.
Fabio Cassanelli