Chivu Parma, il tecnico ex Inter si presenta: «Ho sempre accettato le sfide, la mia stessa storia dice una cosa. Questa panchina non è un rischio ma un onore» | OneFootball

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·20 febbraio 2025

Chivu Parma, il tecnico ex Inter si presenta: «Ho sempre accettato le sfide, la mia stessa storia dice una cosa. Questa panchina non è un rischio ma un onore»

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Chivu Parma, il tecnico ex Inter Primavera si presenta come nuovo allenatore dei crociati: le sue parole in conferenza stampa

Intervenuto in conferenza stampa come nuovo allenatore del Parma, Cristian Chivu si è presentato così: queste le dichiarazioni dell’ex tecnico dell’Inter Primavera.

LA SFIDA DEL PARMA – «Ho sempre accettato le sfide, fanno parte del mio modo di essere e della mia mentalità . Lo dice la mia storia, non sembra ma le mie spalle sono larghe, ho girato l’Europa, ho cambiato squadre e superato infortuni. La panchina del Parma per me non è un rischio ma un onore».


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SULLA SQUADRA CHE HO TROVATO – «La squadra è valida, ma dal punto di vista dell’autostima è un po’ giù. Il mio compito è dare l’autostima alla squadra, i ragazzi devono essere più propositivi, avere più coraggio. Sono bravi, i miei sono i più bravi».

MODULO? – «Non posso dirlo ora, se non facilito il lavoro a Vincenzo (Italiano, ndr). Il Bologna è una grande squadra, valida, che ha fatto la Champions League. Non penso sia molto preoccupato di noi, anche se ogni gara in Serie A non è facile».

DA DOVE NASCE LA TRATTATIVA – «Sono stato sorpreso dalla chiamata di una società che ha avuto il coraggio di chiamarmi per un colloquio. Conosco bene la realtà di una società con un progetto importante a lungo termine, mi fa piacere esser stato contattato e scelto. I primi giorni sono impegnativi, sei in un frullatore continuo. Mille persone da conoscere e qualcosa che succede ogni minuto ma la priorità è la squadra, conoscere i giocatori anche a livello caratteriale e impostare la prossima partita».

COME HO PASSATO I MESI SENZA PANCHINA DOPO L’ESPERIENZA ALL’INTER – «Nel periodo post Primavera Inter ho dedicato molto tempo allo studio, ai viaggi… Ho guardo tante partite, poi ho ripreso l’attività con la UEFA per l’analisi tecnica delle gare, mi avrete visto in giro. E’ sempre un lavoro bello, nel quale ti confronti con allenatori importanti. C’è la possibilità di vedere le nuove tendenze del calcio».

COME LAVORARE CON I GIOVANI – «Nella testa dei giovani si entra parlandogli cercando sempre il tasto giusto per farti ascoltare e guadagnare dei punti per quanto riguarda la credibilità. Questo conta nel calcio ma anche nella vita. Ci vuole una certa sensibilità e bisogna un po’ dividere l’approccio con le persone sapendo che sono tutti diversi. La comunicazione è importante. Ci vuole pazienza e tempo, soprattutto tanta determinazione per far sì che la squadra possa avere un approccio diverso alla gara».

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