Inter News 24
·2 settembre 2025
Chivu Inter, c’è una sua frase nel postpartita con l’Udinese che non è passata in sordina

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·2 settembre 2025
Assumere la guida dell’Inter dopo quattro anni di Simone Inzaghi non è certo un compito semplice. Cristian Chivu, ex difensore rumeno e ora tecnico della prima squadra, ha scelto una strada chiara: non stravolgere quanto costruito in passato, ma inserire gradualmente le proprie idee per dare alla squadra maggiore concretezza.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, dietro le parole dell’allenatore nel post-partita delle prime uscite stagionali c’è una filosofia precisa: mantenere ciò che funziona e correggere i difetti che hanno frenato la crescita del gruppo. L’obiettivo è rendere i nerazzurri più pragmatici, con tre concetti chiave da consolidare: verticalità, pressing intelligente e atteggiamento aggressivo sin dall’inizio delle gare.
Il debutto convincente contro il Torino ha mostrato una squadra affamata e capace di interpretare le richieste del tecnico. Contro l’Udinese, però, i nerazzurri sono apparsi spenti e hanno subito la fisicità dell’avversario. La mancanza di intensità ha riportato a galla atteggiamenti del passato che Chivu vuole eliminare: proteste eccessive, nervosismo diffuso e poca lucidità nei momenti chiave.
Questi comportamenti, oltre a non aiutare la squadra, finiscono per dare energia agli avversari. Il tecnico è consapevole che per trasformare l’Inter serva tempo, ma la priorità resta quella di costruire un’identità che coniughi la solidità ereditata da Inzaghi con una nuova spinta verso il gioco diretto e la pressione organizzata.
Un altro aspetto sottolineato riguarda la gestione delle situazioni disperate. L’ammassamento di punte negli ultimi minuti, contro l’Udinese, ha generato solo confusione senza creare reali pericoli. Chivu sa che per vincere non bastano i cambi offensivi in blocco, ma serve mantenere equilibrio e coerenza tattica.
La sfida, dunque, sarà quella di far convivere un gruppo consolidato con i nuovi innesti, evitando cali di intensità e atteggiamenti dannosi. L’Inter del nuovo corso non vuole rivoluzioni traumatiche, ma una trasformazione graduale che renda i nerazzurri più concreti e competitivi.