Chivu, elmetto (e caschetto) a servizio dell’Inter: dal Triplete alla chiamata per la panchina della prima squadra! Avrà una missione | OneFootball

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·6 giugno 2025

Chivu, elmetto (e caschetto) a servizio dell’Inter: dal Triplete alla chiamata per la panchina della prima squadra! Avrà una missione

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Chivu, elmetto (e caschetto) a servizio dell’Inter: dal Triplete alla chiamata per la panchina della prima squadra!

Sarà Cristian Chivu il nuovo allenatore dell’Inter per la prossima stagione. Dopo il no del Como per Fabregas, la scelta di Marotta e Ausilio è ricaduta su uno che i colori nerazzurri li ha nel sangue. La Gazzetta dello Sport ricorda la carriera da calciatore avuta dal difensore rumeno, non priva di ostacoli come il grave infortunio alla testa (con la frattura del cranio che lo ha costretto a giocare col caschetto fino a fine carriera).

CHIVU GIOCATORE – «Infine, le ultime sette stagioni nerazzurre fino al 2014, quelle del raccolto, con annessa gloria eterna da Triplete. Non tutto, però, è andato liscio durante il viaggio, anzi gli scossoni sono stati tanti e duri: facevano male certi soprannomi maligni dati dai tifosi giallorossi — Swarovski e Crystal Chivu per ironizzare sulla tenuta fisica —, ma non quanto l’urto in quel dannato 6 gennaio 2010. Contro il Chievo riportò una grave frattura del cranio in uno scontro fortuito con Sergio Pellissier: prima di essere portato in terapia intensiva per l’operazione, pensava solo a sopravvivere e a rivedere la figlia appena nata.


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Tornò il 24 marzo in casa contro il Livorno, titolare a dispetto di tutto per scelta precisa di Mou, altro padre dopo Mircea. In quella stagione il caschetto protettivo diventerà un simbolo di resistenza, un feticcio per un campione di tenacia: un mese dopo il rientro segnò all’Atalanta e, nell’esultanza, anziché la maglia tolse il casco. Lo mostrò al cielo come avrebbe fatto qualche mese dopo con la Champions. Sotto al caschetto, però, Chivu ha raccolto gli insegnamenti che ancora oggi custodisce: mai fuggire davanti alla difficoltà o al dolore. Ogni volta che ha colpito di testa fino all’ultimo giorno, sentiva addormentarsi per un attimo tutta la parte sinistra del corpo, ma mai Cristian ha smesso di saltare».

CHIVU ALLENATORE – «Di recente, invece, si è scusato per il primo tempo del suo Parma proprio contro l’Inter: dopo l’intervallo, con la rimonta dallo 0-2 al 2-2, gli emiliani hanno iniziato a scucire lo scudetto dalla maglia nerazzurra. Provare a appuntarlo di nuovo con ago e filo sarà la missione ardita in questa nuova carriera, che tra l’altro è cominciata l’altro ieri. A dicembre 2017 Cristian prendeva il patentino e da lì la scalata nelle giovanili nerazzurre. Under 14, U17, U18 e dal 2021 la Primavera portata allo scudettino al primo colpo. Dopo aver lasciato temporaneamente casa la scorsa estate, le ultime 13 partite per salvare il Parma sono state il prologo del romanzo da scrivere».

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