Chiellini si racconta: «La Juve è una seconda famiglia, Torino è diventata la mia città. Ho dato tanto al club ma sono stato ripagato. Sulla Nazionale…» | OneFootball

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·14 agosto 2025

Chiellini si racconta: «La Juve è una seconda famiglia, Torino è diventata la mia città. Ho dato tanto al club ma sono stato ripagato. Sulla Nazionale…»

Immagine dell'articolo:Chiellini si racconta: «La Juve è una seconda famiglia, Torino è diventata la mia città. Ho dato tanto al club ma sono stato ripagato. Sulla Nazionale…»

Chiellini si racconta per il suo 41esimo compleanno: tutte le dichiarazioni del dirigente della Juve

L’ex colonna della Juve e attuale dirigente bianconero Giorgio Chiellini ha parlato a Vivo Azzurro

PASSIONE PER IL CALCIO – «La passione per il calcio è sbocciata fin da quando ero un bambino. Allo stesso tempo, assecondando i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori, l’altra priorità è stata lo studio, che non ho mai trascurato. E devo dire che, quando mi sono laureato in Economia e Commercio, la gioia vissuta in famiglia è stata più o meno pari a quella provata in occasione di qualche grande successo sportivo. Ho giocato praticamente in tutte le Nazionali giovanili seguendo un percorso formativo fondamentale. Da ragazzo già mi sembrava un sogno vestire le maglie dell’Under 15 o dell’Under 16».


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SULLA JUVE – «La Juve la considero una sorta di seconda famiglia, Torino è diventata la mia città. A questo club ho dato tanto: ho sacrificato in parte la mia vita privata, ma sono stato ripagato da successi sportivi straordinari e dall’affetto di milioni di tifosi».

ATTACCANTE PIÙ DIFFICILE DA AFFRONTARE – «Zlatan Ibrahimovic, con cui ho anche giocato insieme quando è arrivato in Italia: una personalità importante. Il compagno che mi ha insegnato di più è stato Cristiano Ronaldo».

CRESCITA«Se mi guardo indietro ripenso a qualche errore di gioventù, ad alcune intemperanze di inizio carriera. L’icona del ‘guerriero’ fa un po’ parte di me, ma in quegli anni era come se avessi bisogno di un nemico. Ho lavorato su questo aspetto: erano solo energie sprecate. Aggiungo che la nascita della mia prima figlia ha contribuito a compiere questo processo di maturazione».

VITTORIA EUROPEO – «Di quell’esperienza conservo ricordi incancellabili. Una soddisfazione pazzesca, condivisa con tutti i miei compagni. La ‘BBC’, Barzagli-Bonucci-Chiellini è una sigla che viene ricordata ancora oggi. È stata la difesa azzurra più forte della storia? No, anche se non c’è dubbio che, con gli amici Andrea e Leo, a cui aggiungo Buffon, abbiamo segnato un periodo del calcio italiano. Però, se penso a Baresi, Maldini, Nesta, Cannavaro… Beh, non mi ritengo certo più forte di loro. Guardando all’oggi, posso dire che, per esempio, Bastoni è fortissimo. E poi ci sono Calafiori, Buongiorno, che è giusto facciano il loro percorso senza troppe pressioni».

PROSSIMO MONDIALE«Dico che i nostri ragazzi si ‘devono’ qualificare per dare questa gioia ai tanti bambini che ancora non hanno nemmeno visto l’Italia partecipare. Sogno una finale tra l’Italia e il Brasile allenato da Ancelotti, con cui tra l’altro mi dispiace di non aver mai lavorato. Sarebbe una partita storica».

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