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Marco Alessandri·14 dicembre 2022

🪄 Chiamatela zona Messi: il dato clamoroso sul Mondiale dell'Argentina

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Leo Messi ancora una volta decisivo. Chi non si aspettava un Mondiale da assoluto protagonista della Pulce si è dovuto ricredere.

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L’attaccante del Psg, infatti, ha preso per mano la squadra e con lei tutto il popolo argentino, soprattutto dopo un inizio di torneo complicato, con la sconfitta per mano dell’Arabia Saudita al debutto.


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C’è una curiosità nella fase a eliminazione diretta dell’Argentina. Nelle tre partite giocate, infatti, l’Albiceleste ha sbloccato il risultato praticamente allo stesso minuto: contro Australia e Olanda è accaduto al 35′, contro la Croazia al 34′.

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In tutti e tre i casi, non manca la firma di Messi. Agli ottavi e ieri è stato lui a segnare, mentre contro gli Orange il Dies ha illuminato la scena con un assist da stropicciarsi gli occhi per il gol di Molina.

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Un dato singolare, che sottolinea come il talento di Rosario riesca a dare una propria impronta nella fase più calda del primo tempo. Arrivato in Qatar a 35 anni, Messi ha imparato a gestire il proprio fisico e a variare l’intensità a seconda delle fasi del match, capendo quando spingere sull’acceleratore e quando, invece, prendersi delle pause.

A conferma di ciò, un dato interessante sottolinea come Messi sia il secondo giocatore per distanza coperta a bassa intensità, dietro solo a Lewandowski. Quando, insomma, si pensa che stia camminando, il fenomeno argentino lo sta effettivamente facendo, ma per molti più metri di quanto si creda.

Un modo per essere presente in ogni momento della partita, facendosi trovare in più zone del campo e aiutando la squadra in ogni istante. I gol, gli assist e le serpentine rimaranno negli highlights, ma Messi è molto di più. Se è vero che l’Argentina gioca per lui, da questo dato si capisce che accade decisamente anche il contrario.

Con un obiettivo: portare a Buenos Aires quella coppa che manca ormai dal 1986.