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Mario De Zanet·20 dicembre 2018
🎤 Chi gioca il miglior calcio in Italia? L'opinione di Onefootball

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Mario De Zanet·20 dicembre 2018
Chi è la squadra che gioca il miglior calcio in Italia? Ce lo siamo chiesti in redazione ed abbiamo provato a riflettere su un tema che spesso emerge quando si parla del nostro calcio.
Non ci si annoia mai a guardare una partita del Napoli. Ancelotti ha ereditato una squadra con caratteristiche tattiche ben definite ma ha comunque grossi meriti per il calcio che i suoi ragazzi riescono a sviluppare settimana dopo settimana.
Alcune situazioni, come l’uscita della palla utilizzando le corsie esterne, sono brani copiati pari pari dal Sarrismo mentre altre, come il passaggio alla difesa a tre per alzare il baricentro della propria squadra oppure lo spostamento centrale di Insigne per permettergli di giocare più vicino alla porta, sono intuizioni dell’ex tecnico del Bayern Monaco che hanno portato dei grossi benefici.
I numeri sono leggermente peggiori rispetto alla scorsa stagione (33 gol e 14 subiti rispetto ai 35 realizzati e 10 subiti dopo 16 giornate del campionato 2016/17) ma il Napoli offre l’impressione di essere più sicuro dei propri mezzi.
I prossimi mesi poi saranno ancora più interessanti perchè il Napoli potrà contare su Ghoulam, un giocatore in grado di aumentare il tasso tecnico e atletico della squadra di Ancelotti.
Roberto De Zerbi è un uomo che è sempre stato avvezzo alle sfide. Basti pensare alla panchina in una piazza esigente come il Foggia, all’avventura con un presidente vulcanico come Zamparini, oppure al Benevento, che fece innamorare molti a dispetto della retrocessione.
Nonostante la mancanza di fuoriclasse tra i suoi 11 neroverdi o il tasso tecnico relativamente basso offerto dalle proprie formazioni, De Zerbi cerca sempre di creare l’azione dal basso e di gestire il ritmo e il palleggio.
Soluzioni tattiche inusuali per una provinciale che mira alla salvezza, ma che De Zerbi ha plasmato a immagine e somiglianza delle sue convinzioni calcistiche: inserimento delle mezzali negli spazi, allargamento delle difese per mezzo degli esterni offensivi e pressing difensivo alla Klopp.
Gli emiliani giocano con una linea difensiva alta alla costante ricerca del gioco, che ovviamente scopre il fianco alle ripartenze avversarie – se non si hanno giocatori esperti: ma ne beneficia lo spettacolo.
Basti pensare che buona parte dei gol subiti in stagione dalla squadra di Patron Squinzi arrivano da errori individuali, soprattutto in impostazione di gioco in mediana, sia che venga schierata la difesa a 3 con Magnani o quella canonica a 4.
Inoltre, giocatori come Boateng, Sensi, e Duncan garantiscono con le loro giocate una certa vena di spettacolo, e se Berardi darà continuità alle ultime sue ottime prestazioni – condite dal gol – non ci sarà mai un momento di noia al MAPEI.
La squadra di D’Aversa ha saputo costruirsi un calcio efficace, costruito in estate e plasmato a ridosso del campionato, quando gli arrivi di Gervinho e Inglese hanno rivoluzionato l’attacco.
Il calcio incentrato sul contropiede pensato da D’Aversa ha fruttato ottimi dividendi ed anche divertimento. Il Parma è una neopromossa ed ha saputo ritagliarsi un ruolo in questo campionato attraverso le idee di gioco: i crociati hanno un’identità e in questo campionato non è così scontato. Altre squadre, meglio posizionate in classifica, ancora non ce l’hanno.
In un campionato in cui gli spazi sono stretti, il Parma ha cercato di costruire qualcosa di diverso, basandosi sulle caratteristiche non usuali dei suoi calciatori.
Inevitabilmente, complici gli infortuni, i ducali non sono stati sempre nelle condizioni di giocare il proprio calcio, ma hanno dimostrato di sapere recare problemi alle avversarie. Anche alle grandi.
Escludendo il Napoli, difficilmente si possono trovare squadre davvero divertenti. E allora dico la Juve di Allegri, perché sa elevare i singoli a protagonisti e permettere ai suoi giocatori di esprimere le proprie doti: forse non è questo il bel calcio?
Le sfide della Juventus ospitano gesti tecnici pregevoli, considerato l’immenso talento di cui dispongono i bianconeri. E anche il collettivo sta crescendo.
All’arrivo di Ronaldo, i bianconeri erano un cantiere e vincevano nonostante fossero ancora allo stato embrionale della propria formazione come squadra.
Il tempo invece ha permesso ai bianconeri di plasmare un miglior gioco e questo può soltanto migliorare nel corso della stagione.
Oggi i bianconeri sono più collaudati: basti pensare alla maggior ampiezza apportata alla Juventus dall’arrivo di Cancelo. La spinta del terzino consente alla Juventus di allargare il proprio gioco e costruire maggiori occasioni.