Chelsea sul tetto del mondo: il trionfo invisibile della strategia, della fame e della leadership | OneFootball

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·14 luglio 2025

Chelsea sul tetto del mondo: il trionfo invisibile della strategia, della fame e della leadership

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Il Chelsea di Maresca è da ieri sul tetto del mondo: il trionfo invisibile della strategia, della fame e della leadership. L’analisi

Un trionfo costruito sui dettagli, una vittoria che non nasce dal caso ma da una programmazione maniacale che ha permesso al Chelsea di sovvertire ogni pronostico. La conquista del Mondiale per Club contro il favoritissimo Paris Saint-Germain non è solo il frutto del talento dei giocatori o delle intuizioni dell’ex Juve Enzo Maresca, ma di un progetto societario che ha messo la squadra nelle migliori condizioni possibili per vincere. Secondo diverse fonti inglesi, sono stati tre i fattori chiave, quasi invisibili, che hanno spianato la strada ai Blues verso il tetto del mondo.

Il primo è stato un potentissimo sistema di incentivi. La dirigenza del Chelsea, per motivare una rosa giovane, ha stanziato un montepremi interno paragonabile a quello per la vittoria della Premier League o della Champions League. Un bonus eccezionale che ha trasmesso al gruppo l’importanza capitale del torneo, trasformando ogni partita in una finale. A questo si è aggiunta una dimostrazione di forza organizzativa: il club si è assicurato le migliori basi logistiche e i migliori campi di allenamento negli Stati Uniti, superando le offerte di altri club e persino le opzioni proposte dalla stessa FIFA, per garantire alla squadra un comfort e una preparazione di livello superiore.


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Il secondo fattore è stata la professionalità dei singoli, incarnata dal protagonista della semifinale (e pure della finale, con il gol 3-0), João Pedro. L’attaccante brasiliano, pur essendo appena arrivato, si è presentato al torneo in una condizione fisica smagliante, frutto di un intenso lavoro personalizzato svolto prima ancora di aggregarsi al gruppo. Una dedizione che gli ha permesso di essere decisivo fin da subito, dimostrando una fame e una voglia di vincere che hanno contagiato i compagni.

Infine, la gestione magistrale di Enzo Maresca. Il tecnico italiano ha utilizzato l’intera rosa a sua disposizione con intelligenza, ruotando i giocatori non solo per gestire le energie nel lungo e faticoso torneo, ma soprattutto per mantenere alto il morale di tutto il gruppo. Facendo sentire ogni giocatore parte integrante del progetto, ha creato uno spogliatoio unito e motivato, dove chiunque, dal titolare alla riserva, era pronto a dare il massimo. È stata questa alchimia perfetta a fare la differenza.

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