DirettaCalcioMercato
·8 ottobre 2024
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Cesare Casadei in un’intervista rilasciata a Tuttosport, ha parlato a tutto tondo: dal rapporto con Maresca al Chelsea alla passione da bambino per il Milan.
Il centrocampista del Chelsea Cesare Casadei, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport, ha risposto a domande che hanno toccato diverse tematiche. Dal suo presente e futuro con la maglia del Chelsea, al rapporto con il neo tecnico e connazionale dei Blues Enzo Maresca, passando alla passione che il centrocampista aveva da bambino per il Milan e per il suo idolo, Ricardo Kaká.
Ruolo. “Tuttocampista? Mi piace il termine, sì. In questo ruolo devo svolgere le due fasi: quella di costruzione, offensiva, e quella di rottura, difensiva. Le mie doti atletiche sono d’aiuto per recitare bene la doppia parte“.
Il rapporto con Enzo Maresca. “Quando ho visto in estate arrivare Maresca a Stamford Bridge ero emozionato. Ci conoscevamo già perché è stato il mio allenatore nei primi sei mesi della scorsa stagione al Leicester City“.
Gli obiettivi. “Voglio diventare un calciatore importante per il Chelsea. Darò sempre il massimo, il meglio di me, lavorando duro negli allenamenti per continuare a migliorare e accumulare minutaggio“.
Le voci sul mercato. “Le voci di mercato su Napoli, Milan e anche la Juve? Dopo aver parlato con l’allenatore, ero sicuro al 100% che la decisione di restare sarebbe stata la migliore. Maresca mi ha detto cosa ne pensa, non ho avuto dubbi. Sono rimasto qui senza valutare possibili prestiti. Né al momento lo penso per il prossimo mercato invernale. Non potrei essere più orgoglioso di giocare per il Chelsea. Lo spirito di competizione è stato proprio uno dei motivi per cui ho deciso di non andar via“.
Mi ispiro a Milinkovic-Savic. “I paragoni con Milinkovic-Savic, Rodri e Ballack? Ne sono lusingato, mi sono ispirato al serbo ora in Arabia. Ci accomunano ruolo e caratteristiche fisiche: io sono alto 1,90 e peso 88 chili. Ma ho tanta strada da percorrere“.
La passione per il Milan e per Kaká “Da bambino avevo come idolo Kaká e parteggiavo per il Milan. Sono però diventato un professionista e la mia prima squadra in A è stata l’Inter, con cui non nutro nessun rancore per la cessione“.
Il sogno della Nazionale. “Ogni calciatore italiano sogna d’indossare la maglia della Nazionale A. Bisogna meritarsela. Col lavoro e l’umiltà. Ora io gioco nell’Under 21. E guardo Pisilli, Daniel Maldini, Gabbia convocati da Spalletti per prima la volta. Bello…“.