OneFootball
Vincenzo Visco·18 febbraio 2025
In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
Vincenzo Visco·18 febbraio 2025
È andato in scena un martedì davvero scioccante per le italiane in Champions League.
Il percorso di Milan e Atalanta nella fase a gironi era stato più che positivo, tanto da giocarsi fino all'ultimo la qualificazione diretta agli ottavi, sfumata per un soffio.
Il sorteggio aveva riservato delle avversarie alla loro portata, con il fattore campo a favore nella gara di ritorno. E invece, sono arrivate due cocenti disfatte che riportano l'Italia indietro rispetto ai recenti risultati ottenuti, che avevano persino garantito un posto in più in Champions League.
L'eliminazione del Milan brucia soprattutto dopo il mercato di gennaio, pensato per rafforzare la squadra e puntare in alto in tutte le competizioni, Champions in primis. E invece il sogno si è infranto.
L'andata era stata mal interpretata, ma il ritorno sembrava poter rimettere tutto a posto: partenza fulminante, gol immediato dell'acquisto più oneroso dell'inverno e una squadra in pieno controllo, pronta a trovare il raddoppio. Poi, però, la doccia gelata.
Theo Hernández, uno dei leader della squadra, si fa espellere con due gialli evitabili: il primo per una trattenuta ingenua a centrocampo, il secondo per una simulazione in area, un errore inaccettabile nell'era del VAR, che nemmeno è servito per rilevare la caduta ampiamente accentuata.
Attribuire tutta la colpa a un singolo non sarebbe del tutto corretto, ma lasciare la squadra in dieci nella massima competizione europea è un errore che può costare caro. E così è stato: il Milan ha pagato il prezzo più alto. Conceição, però, non ha esitato a difendere i suoi giocatori, assumendosi ogni responsabilità.
Diciamolo chiaramente: l'Atalanta ci aveva abituato a grandi imprese e sfide memorabili, sfiorando per un soffio l'accesso diretto agli ottavi. Per questo, l'eliminazione per mano del Brugge sorprende e lascia un senso di smarrimento.
Ciò che lascia ancora più amarezza è il clamoroso errore dell’arbitro Meler nell’andata. Il rigore concesso per il contatto Hien-Nilsson, trasformato poi nel gol decisivo al 94’ in Belgio, è semplicemente inaccettabile.
Ma è altrettanto inaccettabile l’approccio dell’Atalanta in casa, con la squadra di Gasperini che incassa tre gol in appena 45 minuti. In questa stagione, solo squadre del calibro di Napoli e Real Madrid erano riusciti a segnare tre reti al Gewiss Stadium, ma mai in un solo tempo: impresa riuscita al Club Brugge.
In Belgio mancava l’uomo chiave, Lookman, che oggi, tornato in campo al 46', sembrava poter accendere la scintilla per una rimonta epica. E invece ha sprecato malamente l’occasione più grande: il rigore che poteva riaprire la partita. Un errore che pesa (con Gasperini che non ha risparmiato una stoccata in conferenza stampa) ma non così come gli errori collettivi che hanno portato al KO interno.
Come riportato da Sky Sport, in questo martedì l'Italia raccoglie appena 125 punti grazie al pareggio del Milan e alla sconfitta dell'Atalanta. Un bottino minimo, che consente soltanto di ridurre il distacco dalla Spagna, ancora avanti di 223 punti nonostante non abbia conquistato punti ieri.
In questa tornata di playoff, la Spagna inoltre avrà un'opportunità in più per raccogliere punti: dopo Juventus e Real Madrid di mercoledì, toccherà a Real Sociedad e Betis di giovedì (in Europa League e Conference League), mentre per l'Italia scenderà in campo solo la Roma.
Se i risultati di Roma e Real Madrid sono ancora in bilico, quello della Real Sociedad è più probabile (vittoria per 2-1 all'andata) ed è praticamente certo quello del Betis: vincente 3-0 all'andata. Servirebbero in tal senso dei ribaltoni di Midtjylland e Gent, per questo vedere 5 squadre italiane in Champions tramite il campionato sembra molto difficile.
Il controsorpasso, almeno questa settimana, apparare molto complesso e ciò complica la corsa per la quinta squadra: questo turno può risultare fatale in maniera definitiva.
Vincere l'Europa League o la Champions garantisce l'accesso diretto alla Champions ma ciò non liberà più il 5° posto automaticamente, perché nel format della competizione per il triennio 2024-27 son cambiate delle regole.
Se la squadra che vince l’Europa League / Champions League ha già ottenuto un posto in Champions League tramite il proprio campionato, allora il club con il miglior coefficiente UEFA tra tutti quelli nelle qualificazioni (sia dal percorso "Campioni" che dal percorso "Piazzate") ottiene l’accesso diretto alla fase campionato della Champions League.
Tuttavia, questo criterio non permette di superare altre squadre della stessa federazione. Ad esempio, un club del percorso Piazzate può qualificarsi direttamente solo se è il migliore nel ranking UEFA tra quelli della sua nazione che non hanno già ottenuto un posto. Quindi non conterà l'ordine di arrivo in campionato ma il posizionamento nel ranking e non è detto che questo club appartenga alla Serie A.
📸 MARCO BERTORELLO - AFP or licensors