PianetaSerieB
·11 febbraio 2025
Catanzaro, Petriccione: “Questo club mi ha riacceso qualcosa dentro. Vogliamo restare in zona playoff”
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·11 febbraio 2025
Il centrocampista del Catanzaro Jacopo Petriccione ha parlato a Turnover su Esperia TV del momento della squadra.
Ecco le dichiarazioni, riprese da PassioneCatanzaro:
“A fine partita siamo andati a salutare il pubblico, ancora oggi guardavo i video. È bello perché c’è grande entusiasmo, e dobbiamo cercare di cavalcare l’onda. Il gol non è un’ossessione, spero di dedicarne uno presto alla mia figlia più grande. Siamo fastidiosi come si suol dire, siamo diventati squadra man mano. Confermarsi è sempre difficile, ora le squadre ci aspettano, ci affrontano in modo diverso, ripartire è stato difficile, ma c’è entusiasmo nel gruppo e nella gente. Dobbiamo cavalcare quell’onda che ci dà una grande mano sia in casa che in trasferta.
Dopo un grande campionato col Crotone, siamo arrivati secondi solo per merito di un grande Catanzaro. Il direttore Vrenna ha detto che potevo andare, ma non era arrivata nessuna richiesta, poi a gennaio è arrivata la richiesta del Catanzaro e l’ho presa al volo. Devo ringraziare il Catanzaro perché ha riacceso qualcosa dentro di me, mia moglie sta benissimo qui, la mia famiglia, se dovessi andare via mi lascerebbe andare da solo.
È cambiato il modulo, lo scorso anno a due, quest’anno a tre. In fase difensiva do una mano, il mister è più verticale, Vivarini più di collettivo, cambia poco per me perché la squadra ha una mentalità offensiva. Quagliata è arrivato con una grande mentalità, un grande colpo. Arrivava dalla Cremonese che gioca offensivo con Stroppa, è stato più facile anche grazie ad un grande gruppo, speriamo possa continuare così.
Fino a dicembre-gennaio ci dicevamo che dovevamo arrivare alla quota salvezza. La Serie B è sempre più equilibrata, è un attimo andare su e giù. Ora che siamo riusciti a stabilizzarci, vogliamo rimanerci. È un sogno, la gente te lo chiede sognando, è una responsabilità, per cui dobbiamo provarci. Il calcio è strano, perché non sognare?“
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