Castroman: «Il gol nel derby mi fa ancora venire i brividi ma dal calcio mi sono allontanato. La mia Lazio di Mihajlovic e Simeone, ricordo Giovanni bambino…» | OneFootball

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·28 dicembre 2024

Castroman: «Il gol nel derby mi fa ancora venire i brividi ma dal calcio mi sono allontanato. La mia Lazio di Mihajlovic e Simeone, ricordo Giovanni bambino…»

Immagine dell'articolo:Castroman: «Il gol nel derby mi fa ancora venire i brividi ma dal calcio mi sono allontanato. La mia Lazio di Mihajlovic e Simeone, ricordo Giovanni bambino…»

Le parole di Lucas Castroman, ex calciatore argentino della Lazio, sui suoi ricordi con la maglia biancoceleste. Tutti i dettagli

Ricordate Lucas Castroman? In Italia è noto soprattutto per un gol al minuto 95 che permise alla Lazio di pareggiare 2-2 un derby. Era il 29 aprile 2001. L’argentino si è ritirato presto dal calcio ed è tornato in patria. La Gazzetta dello Sport ha scoperto la sua “seconda vita”: vendere immagini sacre.

QUANTO TEMPO DEDICA ALLA SANTERIA«Prima di più, ora aiuto i miei quattro fratelli. Quando mio padre si ammalò presi tutto sulle spalle. Glielo dovevo: il giorno del primo gol tra i professionisti con il Velez lui era lì, e pianse».SEGUE IL CALCIO«Per alcuni anni mi sono disintossicato, ho visto solo l’Argentina. Ora ho ricominciato. Sono contento per la Lazio: sta andando fortissimo».NON HA PIU’ I CAPELLI LUNGHI«Via tutto. A vent’anni va bene, a 40 meno».COME ARRIVO’ ALLA LAZIO«Grazie a Sven Goran Eriksson, ma andò via il giorno prima del mio arrivo. Per fortuna incontrai Zoff: una persona fantastica. Per i primi due mesi Simeone mi ospitò a casa sua. Ricordo Giovanni. Col pallone era un uragano, rompeva tutto».IL GOL AL DERBY«Se chiudo gli occhi rivedo tutta la scena. Il destro da fuori, l’esultanza, l’abbraccio di una curva, il 2-2 sul tabellone. E il coro tutto mio, sulle note di Macho Man dei Village People. Era il 29 aprile 2001, ricordo anche la festa nel dopo partita, su una terrazza. I tifosi mi fecero vedere un video con tutti i gol del derby, fino al mio. Ho i brividi».MIHAJLOVIC«Mi costò un paio di Cristal di Champagne. Il primo giorno a Formello lo vidi steso a terra con Fernando Couto: si stavano sfidando sugli addominali. Erano a seicento. “Se arrivate a mille, vi compro due bottiglie di champagne”, gli dissi. E alla fine ci arrivarono. Simone mi anticipò i soldi».IL RITIRO A SOLI 30 ANNI«No, ne avevo abbastanza del calcio. I falsi amici, le false promesse, le truffe. Firmavo accordi per farmi pagare in dollari e mi rifilavano i pesos».IL SOGNO«Diventare allenatore a tempo pieno».

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