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·5 marzo 2025

Caso ultras, negli interrogatori di Beretta regali da Lukaku e rapporti con Marotta e Zanetti

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L’ultrà dell’Inter Andrea Beretta ricevette in regalo un orologio dal centravanti dello scudetto 2020/21, il belga Romelu Lukaku. Lo racconta lui stesso ai pm con i quali scorre le vecchie agende, ora da collaboratore di giustizia dopo aver ucciso il 4 settembre 2024 il rampollo di una famiglia di ‘ndrangheta come Andrea Bellocco.

«23 gennaio 2021 Inter-Udinese, orologi Lukaku… È l’appuntamento che mi doveva dare l’orologio…L’anno che abbiamo vinto lo scudetto (in realtà l’Inter a gennaio era seconda, lo vincerà a fine stagione, ndr) Lukaku ha fatto fare questi orologi per tutta la squadra, i compagni, lo staff… e uno me l’ha regalato. A me e basta», le sue parole, riportate da Il Corriere della Sera.


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Per le norme sportive i tesserati (eccetto lo “Slo”, figura specifica incaricata dei contatti con i tifosi) non potrebbero avere rapporti con gli ultras, tantomeno con uno come Beretta gravato da Daspo, e invece «sì, avevo rapporti diretti, andai a prenderlo quando è arrivato…era nata una sorta di amicizia, poi gli avevo fatto fare anche il murales a San Siro».

Secondo Beretta (che aveva già parlato di Marotta in passato, in termini smentiti dal numero uno dell’Inter), l’appunto «Chuck, Marotta, 9.30» presente sulla sua agenda sarebbe stato per «un appuntamento che sarà andato Chuck per la storia dei biglietti e delle robe, per parlare con lui»: Chuck è Matteo Norrito, uno dei capi ultrà dell’Inter, arrestato nell’inchiesta “Doppia Curva”, che ha visto la costituzione di Inter, Milan e Lega Serie A come parti civili. Beretta ha aggiunto: «Eh dottore, ti devi interfacciare per forza con la tifoseria…».

Ma non lo “Slo”, perché «magari tende a non proporre a Marotta il vero problema, capito?», e quindi diventa fondamentale «avere l’interlocuzione diretta». Che Beretta afferma di avere avuto anche con l’ex capitano storico e vicepresidente Javier Zanetti, «la persona che mi fidavo di più a livello umano con cui potevo intrattenere rapporti…Ci parlavo direttamente…, è un bravissimo uomo…».

«Non sempre» Zanetti esaudiva le richieste, ma «ci dava una mano magari per la tifoseria…per fare entrare magari un certo tipo di coreografie…parlava con Marotta, quella gente lì». O aiutava «per farci avere il materiale dell’Accademia Inter», un settore giovanile che a fine stagione dismetteva «palloni, felpe, tute, tutta merce di qualità, invece di andare al macero allora Zanetti me le faceva avere e io le regalavo ai ragazzi delle coreografie come merce di scambio per farli lavorare».

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