Calcio e Finanza
·20 settembre 2024
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Quest’oggi, al tribunale di Perugia, non è andata in scena la testimonianza dell’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, in merito all’esame sostenuto da Luis Suarez all’Università per Stranieri nel settembre 2020, che gli inquirenti ritengono essere stato pilotato in maniera che l’attaccante uruguaiano potesse conseguire la cittadinanza italiana e portare a termine il suo trasferimento in bianconero.
In merito, lo stesso Suarez sarà ascoltato il 20 dicembre come testimone, in videocollegamento, come stabilito quest’oggi dal collegio al termine dell’udienza odierna. Nel corso del dibattimento entrambe le parti hanno rinunciato alla deposizione di Agnelli, non comparso davanti al collegio per un difetto di notifica.
Suarez è testimone comune ad accusa e difese. Attualmente, l’attaccante vive negli Stati Uniti dove gioca con l’Inter Miami, insieme a Lionel Messi. Per la sua deposizione sarà avviata una procedura di rogatoria internazionale che permetterà di ascoltarlo come testimone. Suarez è già stato sentito in videoconferenza dai pm del capoluogo umbro nel corso delle indagini, sempre come testimone.
Secondo l’accusa, la certificazione della conoscenza dell’italiano, di livello B1, era un documento necessario a Suarez per acquisire la cittadinanza e quindi «essere ingaggiato dalla Juventus con la quale era in corso una trattativa». E per questo sarebbe stata istituita una sessione d’esame apposita che, sempre in base alla versione accusatoria, prevedeva che il calciatore sapesse in anticipo i contenuti.
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