Calcio e Finanza
·8 dicembre 2023
Caso Pogba, la Juve valuta la risoluzione: ma può essere posticipata a giugno

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·8 dicembre 2023
Nella giornata di ieri il Tribunale Antidoping ha chiesto quattro anni di squalifica per Paul Pogba, trovato positivo al Dhea, ovvero il deidroepiandrosterone, il cosiddetto “ormone della giovinezza”, durante un controllo a margine della partita di Udine nella prima giornata di campionato di quest’anno. Positività confermata anche nelle controanalisi e richiesta di squalifica che rappresenta il minimo per un caso di doping volontario. Ora spetta ai legali del calciatore dimostrare che l’assunzione non fu dolosa, ma dovuta a una scarsa conoscenza dell’integratore acquistato a Miami e non sottoposto all’attenzione dello staff medico della Juventus.
Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, proprio il club bianconero è spettatore, molto interessato, dell’intera vicenda. La sentenza definitiva, visto che non si procederà con il patteggiamento come inizialmente poteva sembrare, dovrebbe arrivare nella seconda metà di gennaio 2024. Fatto sta che lato Juventus c’è la conferma che, dopo aver perso Fagioli per il caso scommesse, anche Pogba non sarà a disposizione di Allegri quest’anno, e per il francese si prospetta una lontananza dai campi ancora più lunga.
Mentre Pogba sta portando avanti i suoi affari personali, visto che non può allenarsi nemmeno con il resto della squadra in questo periodo di sospensione prima delle sentenza, la Juventus sta valutando il da farsi con un calciatore tanto amato, ma che rischia di veder conclusa la sua carriera a 31 anni. Il contratto del francese con i bianconeri è di quelli importanti: scadenza giugno 2026 a 8 milioni di euro netti all’anno più bonus. Al momento il centrocampista ex Manchester United percepisce il minimo salariale, intorno ai 2 mila euro al mese, e questi potrebbero essere gli ultimi emolumenti garantiti al francese dalla Juventus.
Infatti, la società bianconera sta valutando di rescindere il contratto con il suo centrocampista. Ovviamente dovrà aspettare il pronunciamento della sentenza che, come detto in precedenza, dovrebbe arrivare per la seconda metà di gennaio 2024. C’è una piccola speranza che questa sia di pochi mesi e permetta a Pogba di tornare a vestire la maglia della Juve nella prossima stagione, ma si tratta di una strada al momento molto difficile. Una rescissione del contratto, opzione nelle disponibilità delle società che si vedono un calciatore squalificato per doping, consentirebbe al club bianconero di risparmiare circa 30 milioni di euro.
Pogba è stato tesserato per la sua seconda avventura a Torino il 1° luglio 2022 e, come tutti i calciatori entrati in Italia dopo due anni all’estero, gode del Decreto Crescita che permette al club di riconoscere la metà delle tasse sul suo ingaggio. Questa possibilità, però, decade se il calciatore lascia il club prima dei due anni. Nel caso di Pogba prima del 30 giugno 2024. In quel caso la società è chiamata a riconoscere allo Stato le tasse della sua permanenza come se si trattasse di un calciatore italiano, quindi il doppio di quello già versato.
Per questo motivo il club sta valutando di tenere a libro paga Pogba fino al termine di questa stagione, anche se la squalifica dovrebbe essere di un paio di anni. In questo modo la società, che continuerebbe a riconoscere poco più di 2 mila euro al mese al francese, non dovrebbe sobbarcarsi le spese delle tasse per gli 8 milioni di ingaggio calcolati per la stagione scorsa e per la parte di annata attuale prima di una rescissione del contratto antecedente al 30 giugno 2024. Tutti calcoli che alla Continassa si stanno facendo, mentre Pogba e i suoi legali provano a dare una seconda chance alla carriera del francese con una squalifica che non metta fine alla sua vita da calciatore.