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Calcionews24

·18 aprile 2024

Caso Ndicka-Giani, parla il cardiologo: «In Italia siamo ancora indietro…»

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Fabrizio Ugo, cardiologo dello sport dell’Istituto di medicina dello sport di Torino Fmsi, ha parlato a Tuttosport del caso Ndicka e non solo

Fabrizio Ugo, cardiologo dello sport dell’Istituto di medicina dello sport di Torino Fmsi, ha parlato a Tuttosport del caso Ndicka e non solo. Le sue dichiarazioni in merito agli ultimi casi successi:

NDICKA-GIANI«Siamo davanti a due casi completamente diversi. Nel primo si è vista una caduta a terra dopo un contatto fisico, ma non c’è stata perdita di coscienza. Il suo non è dunque avvicinabile a episodi come quelli di Morosini o Bovolenta. Ndicka è stato ricoverato in cardiologia e sottoposto agli approfondimenti necessari che hanno escluso origini legate a patologie cardiache. La causa dovrebbe essere quella di uno pneumotorace da trauma, un “collasso” del polmone che può anche capitare spontaneamente nei giovani tra i 15 e i 17 anni, in particolare se con fisici longilinei e magrolini. Di altra natura quanto capitato a Giani. Nel suo caso si è trattato di un arresto cardiaco e le circostanze hanno concorso al consumarsi del dramma».


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DIFFERENZA«L’arrivo con la giusta tempistica del defibrillatore, l’unico strumento che può salvare la vita. Deve però esserci qualcuno capace a usarlo, anche personale “laico” e non medico. Sono inoltre necessarie la presenza di un’ambulanza sul posto e, in ogni caso, di un medico su quella che viene chiamata. Nel caso di Giani pare che tutto questo sia mancato, così la giusta comunicazione con i soccorsi. Nel nostro Paese siamo ancora indietro circa la sensibilità sulla presenza e l’uso del defibrillatore, a differenza di quanto accade per esempio negli Stati Uniti. È giusto dire che nelle scuole ci si sta organizzando».

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