Calcio e Finanza
·4 marzo 2025
Caso FIFA, chiesti un anno e 8 mesi di carcere per Platini e Blatter in appello

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·4 marzo 2025
Davanti alla Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale riunita a Muttenz, comune del nord-est della Svizzera, la pubblica accusa ha chiesto un anno e otto mesi di prigione, con sospensione della pena, per l’ex presidente della UEFA, Michel Platini e Sepp Blatter, ex numero uno della FIFA. Entrambi sono stati assolti in primo grado.
Come riporta l’agenzia di stampa francese AFP, la Corte d’appello prenderà una decisione in merito il 25 marzo in relazione al caso di un sospetto pagamento, per un totale di 2 milioni di franchi svizzeri. I due ex dirigenti internazionali rischiano, secondo il codice penale svizzero, un periodo di reclusione massimo di cinque anni per frode. Il procuratore Thomas Hildbrand ha chiesto per i due indagati, come detto, che la loro eventuale condanna sia oggetto di sospensiva. Metodo che la pubblica accusa aveva già fatto durante il primo processo nel 2022.
Secondo le prove emerse durante il procedimento odierno, durato tre ore e mezza, Platini e Blatter avrebbero siglato un accordo nell’agosto 1999 per spingere la candidatura del secondo, che a marzo compirà 89 anni, a presidente della FIFA. In questo accordo, che le difese sottolineano essere solamente verbale, sarebbe stato previsto un compenso di 300mila franchi svizzeri all’anno, che è stato interamente saldato dalla FIFA.
Ma si trattava di un accordo ponte, visto che il compenso pattuito fra le parti era di ben 700mila franchi, che sarebbero stati prelevati appena le finanze del massimo organo del calcio mondiale lo avrebbero permesso. Secondo la difesa di Platini, quest’ultimo, diventato presidente della UEFA nel frattempo, avrebbe presentato una fattura, firmata da Blatter, di due milioni di franchi all’inizio del 2011 come residuo di salario tardivo.
Ricostruzione respinta dal procuratore Hildbrand che ha sottolineato come tale cifra è stata accettata senza un contratto scritto, senza approvazioni per conto terzi e senza averla rendicontata a dovere secondo il regolamento interno della FIFA. Ora l’appuntamento è per giovedì con le arringhe difensive. Non dovrebbe invece esserci un intervento della FIFA, nonostante questa si sia costituita parte civile.
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