Calcio e Finanza
·31 ottobre 2024
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Enrico Pazzali, fondatore e leader di Equalize, dalle carte dell’indagine sul caso dossieraggio spicca come vero e proprio mediatore e procacciatore di affari per la società, che si occupa di produrre dossier. Pazzali ha infatti connessioni in molti ambiti: politica, economia, società e oltre. Come riportato dagli investigatori, «è attivo ai più alti livelli della politica nazionale, intrattiene rapporti con i vertici di importanti amministrazioni pubbliche, forze dell’ordine, magistratura, enti locali, oltre che con il mondo della stampa e dell’editoria».
Secondo quanto riporta l’edizione odierna de La Repubblica-Milano, Pazzali, laureato alla Bocconi, è un manager di lunga esperienza e un punto di riferimento per le relazioni del gruppo, definito «il volto istituzionale» di Equalize. Ha costruito una vasta rete di contatti grazie agli incarichi ricoperti negli anni. Dopo un breve periodo in Shell Italia, è entrato in Compaq, e dal 2000 è stato membro del consiglio del Consorzio per il Bio Parco Tecnologico e del Corep a Torino. Successivamente, ha lavorato per Omintel-Vodafone, Poste Italiane e Regione Lombardia. Nel 2007 è approdato in Fiera Milano, prima come direttore generale, poi come amministratore delegato fino al 2015, mantenendo in parallelo anche altri ruoli, come quello di membro del consiglio di Nolostand Spa e nel CdA della romana Sogei.
Nel 2015 si trasferisce a Roma per dirigere Eur Spa, ma nel 2019 torna a Milano come presidente della Fondazione Fiera. Qui si distingue durante la pandemia per la rapida realizzazione dell’ospedale in Fiera, guadagnandosi l’Ambrogino d’oro nel 2021. È rimasto in carica fino alla recente autosospensione a seguito delle indagini in corso.
Le carte giudiziarie rivelano un’ampia rete di contatti, e tra i suoi conoscenti è soprannominato «Zio bello». Tra i ruoli ricoperti, è stato consigliere in Polifin Spa e membro del “Comitato Bergamo Brescia 2023” per sostenere la candidatura delle due città a capitali della cultura. Durante le indagini, emerge anche una certa arroganza: quando un informatore gli svela che il pm Paolo Storari potrebbe stare investigando su di lui, Pazzali si preoccupa, ipotizzando che si tratti di un finanziamento sospetto legato al Comitato Bergamo-Brescia. Carmine Gallo, un suo alleato, gli ricorda che «Storari è molto competente ma anche temibile (…) voleva commissariare Fiera Milano per un’altra vicenda». Pazzali, infastidito, reagisce dicendo: «Mi faccia arrestare, quando esco poi gli tiro un pugno in faccia».
Parallelamente, Pazzali è coinvolto anche nel mondo del calcio come socio di Interspac insieme a personalità come Andrea Bocelli e Paolo Bonolis. Si tratta del progetto di azionariato popolare per il club nerazzurro, lanciato negli scorsi anni, con l’obiettivo di avvicinarsi all’Inter (finora senza successo). In una conversazione intercettata il 14 novembre 2022, parla con l’ex ispettore di polizia Carmine Gallo, socio in Equalize, e gli dice: «Mi ha scritto il mio contatto in Snam… ha detto che ti conosce», a cui Gallo risponde: «Sì, certo, va bene, mi metto in contatto con lui». I suoi collaboratori chiamano queste operazioni “marchette” quando si tratta di procurare opportunità a persone ritenute strategiche per il futuro.
Considerato vicino al centrodestra, il suo nome era stato ventilato per un possibile futuro alla guida di Palazzo Marino dopo Sala. Tuttavia, la sua candidatura è stata compromessa dall’inchiesta che lo accusa di associazione per delinquere per accessi abusivi a banche dati, attività condotta tramite Equalize, di cui è socio di maggioranza.
Allo stesso tempo, non era ostacolato nemmeno dal centrosinistra, come dimostrato dal supporto ricevuto per la nomina alla Fondazione Fiera. Recentemente candidato per un posto nel CdA di Tim, è stato però scartato a favore di Gorno Tempini, uno degli stessi soggetti monitorati dalla società di Pazzali. Dalle indagini emerge che Equalize sia stata impiegata anche per screditare competitor e avversari politici di Pazzali o di suoi contatti personali, tra cui proprio il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, e il responsabile delle relazioni istituzionali Guido Rivolta.