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·20 maggio 2025
🔎 Caso Brescia, Binda: “Playout non prima di metà giugno! Brescia riammesso in sovrannumero se fosse innocente”

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·20 maggio 2025
Sulle colonne dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Nicola Binda ha fornito un quadro completo ed esaustivo circa l’immane caos venutosi a creare attorno alle tristi sorti del Brescia Calcio, destinato a una possibile penalizzazione da 4 punti per via del pagamento di INPS e Irpef del mese di febbraio mediante il ricorso a crediti di imposta acquistati da una società (dalla quale Massimo Cellino afferma di essere stato truffato) poi rivelatisi inesistenti.
“Cellino, in quanto responsabile legale del Brescia, deve dimostrare di essere stato truffato: davanti alla giustizia sportiva sembra non avere scampo, semmai con quella penale potrà far valere le sue ragioni verso l’agenzia. Ci sono anche alcune società di Lega Pro nella stessa situazione: il Trapani ha comunicato di aver usufruito della stessa agenzia e si sente parte lesa, altre società sono in attesa della Procura FIGC”.
“Il Brescia rischia 2 punti di penalità per l’Irpef e altri 2 per l’INPS, sanzione standard. In totale 4 punti da scontare subito per la scadenza di febbraio e altri 4 per la prossima. Giovedì o venerdì la Procura FIGC ha convocato il Brescia per un’audizione. Poi scatta il deferimento e verrà fissata la data per l’udienza di primo grado al TFN: se va bene si saprà il 30 maggio, al più tardi il 3 giugno. Sono tempi tecnici”.
“La possibilità di patteggiare in teoria c’è, ma prima di tutto il Brescia deve ammettere la sua colpa, e poi ci sono recenti sentenze che lo impediscono in casi del genere. La data dei playout sarà fissata dopo la sentenza di primo grado: se sarà solida, FIGC e Lega B si prenderanno il rischio di giocare e a metà giugno ci sarà il playout. Se, al contrario, non lo fosse in teoria si dovrebbe aspettare un secondo grado, ma i tempi non ci sarebbero. Quindi la stagione si chiuderebbe così, con Salernitana-Samp e il Brescia che proseguirebbe la propria battaglia legale nelle sedi opportune. Qualora, alla fine, dovesse il Brescia avere ragione, l’esito del torneo non cambierebbe ma il club avrebbe le basi per chiedere di essere riammesso in sovrannumero. Serie B a 21 o 22? Decisamente improbabile. E, soprattutto, è prematuro”.