Carlos Bilardo, parla l’amico Lemme: «Non riconosce più nessuno». La drammatica situazione dell’ex CT campione del mondo ’86. Il suo storico vice: «La sua malattia non è recuperabile, ma non posso lasciarlo» | OneFootball

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Calcionews24

·15 luglio 2025

Carlos Bilardo, parla l’amico Lemme: «Non riconosce più nessuno». La drammatica situazione dell’ex CT campione del mondo ’86. Il suo storico vice: «La sua malattia non è recuperabile, ma non posso lasciarlo»

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Carlos Bilardo, l’amico Lemme ne parla: «Non riconosce più nessuno». La drammatica situazione dell’ex CT campione del mondo ’86.

Un aggiornamento che stringe il cuore, una testimonianza che racconta con affetto e dolore la lenta scomparsa di una leggenda del calcio argentino e non solo. Le condizioni di Carlos Salvador Bilardo, l’allenatore che ha guidato l’Argentina di Maradona sul tetto del mondo nel 1986, continuano a peggiorare. A svelarlo è stato Miguel Ángel Lemme, suo storico amico e per anni fedele vice, che in una recente intervista ha offerto un ritratto toccante e malinconico dello stato di salute del “Doctor”.

Le parole di Lemme sono un pugno nello stomaco per tutti gli appassionati di calcio. «A me non riconosce, ormai non riconosce più nessuno», ha confessato. «A volte confonde la figlia con la moglie». Una descrizione che testimonia lo stadio avanzato della sua malattia, la sindrome di Hakim-Adams, una patologia neurodegenerativa che, come ha tristemente confermato lo stesso Lemme, «non è recuperabile». La memoria del geniale stratega, l’uomo dei mille aneddoti e delle scaramanzie, si sta lentamente spegnendo, lasciando spazio a un presente di assenza e confusione.


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Eppure, in questo quadro desolante, emerge la forza di un’amicizia che non si arrende. Lemme racconta di continuare a visitare Bilardo regolarmente, nonostante la promessa fatta a se stesso: «Ho sempre detto che il giorno in cui non mi avesse più riconosciuto, non sarei più andato. Ma è più forte di me, non posso lasciarlo». Descrive l’ultimo incontro, un sabato pomeriggio passato a fare merenda insieme prima dell’arrivo della famiglia, un momento di normalità in una situazione che non lo è più. «Tutto sommato, sta bene», aggiunge, sottolineando come, pur nella gravità della malattia, lo veda sereno.

Le sue parole sono l’omaggio più bello a un uomo che ha scritto la storia del calcio, un campione che oggi combatte la sua partita più difficile, circondato dall’affetto di chi non lo dimenticherà mai.

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