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·12 marzo 2025

Capitanio (AgCom): «Pirateria cancro da estirpare: l’IA può aiutarci»

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Il Commissario dell’AgCom Massimiliano Capitanio è intervenuto questa mattina durante un panel organizzato dall’Autorità Garante per le Comunicazioni dal titolo “Tra tutele e innovazione. L’audiovisivo nella corsa all’Intelligenza Artificiale”. Un’occasione per parlare dell’annoso problema della pirateria e dei danni che il fenomeno criminale provoca al sistema.

«Sulla tutela del copyright la situazione è drammaticamente constatabile. L’Italia perde 2 miliardi di ricavi ogni anno per colpa dei ladri e delle associazioni criminali della pirateria, e oggi fare pirateria in Italia – nonostante credo che l’intelligenza artificiale possa darci una grande mano nell’estirpare questo cancro – è semplicissimo», ha esordito Capitanio.


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«Senza puntare il dito contro qualche soggetto specifico, è possibile andare sullo store di Google e scaricare in 30 secondi un’applicazione che dopo due minuti ci consentirà di vedere una partita o un film gratuitamente, violando il copyright e rubando il contenuto. Due settimane fa ho comprato in tre secondi su Alibaba una chiavetta di una nota piattaforma di condivisione di contenuti sportivi, ricevendola presso la sede dell’Autorità a 9,99 dollari», ha proseguito il Commissario AgCom.

«Navigando in rete si possono tranquillamente vedere delle partite o dei contenuti online. Anche su TikTok, che meritoriamente sta facendo un’azione di tutela dei minori con la rimozione di contenuti attiva, è possibile guardarsi una partita di calcio tramite i tiktoker. Anche in questo, con l’intelligenza artificiale questi contenuti sarebbero removibili in fretta», ha proseguito nella sua riflessione.

Secondo Capitanio, «quello che manca in questo momento, soprattutto sul tema del copyright, sono le tutele. AgCom si è mossa in maniera molto determinata e con un po’ di innovazione e di audacia è stato il primo Paese al mondo a introdurre il sistema delle ingiunzioni dinamiche, quindi a ordinare la rimozione dei contenuti, prima nel settore dei diritti sportivi, adesso nel settore dell’audiovisivo, in 30 minuti», ha concluso.

Tuttavia, va ricordato che il riferimento è quello alla  delibera votata a febbraio dall’Autorità che ha esteso l’oscuramento in 30 minuti anche ai contenuti pirata in streaming che non riguardano necessariamente lo sport in diretta. Nulla però è ancora attivo, da questo punto di vista.

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