Inter News 24
·2 luglio 2025
Calhanoglu il recidivo: l’Inter, il Milan e prima ancora l’Amburgo! Tutte le fratture del passato del turco

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·2 luglio 2025
Hakan Calhanoglu non è mai stato un calciatore banale, né sul campo né fuori. Il suo piede destro, capace di disegnare parabole impossibili come la punizione da 40 metri contro il Borussia Dortmund, ha regalato capolavori da museo. Non a caso, ad Amburgo – dove ha mosso i primi passi importanti nel calcio tedesco – qualcuno avrebbe voluto esporlo alla Kunsthalle, il celebre museo che ospita anche il “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich. Ma se in campo incanta, fuori il centrocampista turco ha lasciato spesso dietro di sé una scia di tensioni.
Nel 2014, Calhanoglu lasciò l’Amburgo dopo aver giurato fedeltà al club. “Voglio diventare una colonna della squadra”, disse pochi mesi prima di firmare un rinnovo. Ma l’addio fu traumatico: il 18 giugno presentò un certificato medico per depressione e non si presentò al ritiro estivo. Alla base della decisione, gli insulti ricevuti dai tifosi dopo le prime voci di un trasferimento. Cambiò numero di telefono, ignorò le chiamate dell’allenatore e si trasferì al Bayer Leverkusen per 15 milioni. La ferita con la piazza non si è mai rimarginata.
Un copione simile si ripeté nel 2021. Dopo quattro stagioni al Milan, concluse con 32 gol, Calhanoglu lasciò i rossoneri a parametro zero per trasferirsi ai rivali cittadini dell’Inter. Una mossa che fece infuriare i tifosi milanisti, soprattutto dopo l’esultanza provocatoria con le mani alle orecchie in occasione del suo primo gol nel derby. Lo sberleffo social del 2024, dopo lo scudetto vinto con i nerazzurri, ha ulteriormente alimentato le polemiche.
Anche in gioventù, le polemiche non sono mancate. A 17 anni firmò un precontratto con il Trabzonspor mentre militava nel vivaio del Karlsruhe. Un’intesa che prevedeva un bonus da 100mila euro e un futuro da titolare in Turchia. Ma l’Amburgo si inserì e lo portò via con un’offerta superiore. Il Trabzonspor si rivolse alla FIFA chiedendo un maxi risarcimento. L’esito? Quattro mesi di squalifica e 100mila euro di indennizzo.
Come sottolineato dalla Gazzetta dello Sport, il centrocampista capitano della nazionale turca si è dimostrato nel corso della sua carriera recidivo in alcuni comportamenti al momento di lasciare un club per un altro: adesso è pronto a fare lo stesso anche per salutare definitivamente Milano e tornare in patria, al Galatasaray.