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·26 luglio 2021

Calcio e streaming, la fibra raggiunge il 33% delle famiglie

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Quella dello streaming sarà una delle grandi sfide per il calcio in Italia a partire dalla prossima stagione. Dopo aver gettato le basi nel triennio 2018-2021 con piattaforme come Dazn, Eleven Sports e Now (ma anche le piattaforme streaming delle emittenti in chiaro) ora il parco OTT si ingrandisce.

Basti ricordare che Dazn è diventato il player principale del massimo campionato italiano (trasmetterà tutte le gare di Serie A, delle quali sette a giornata in esclusiva) e che si sono aggiunti altri attori come Amazon, Helbiz e la nuova piattaforma pay Mediaset Infinity.


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Ma qual è lo stato di salute dell’Italia a livello di infrastrutture in vista di questa piccola rivoluzione? La risposta è offerta dalla “Relazione Annuale 2021” dell’Agcom, la quale sottolinea che «attualmente la copertura del territorio nazionale, considerando l’infrastruttura qualitativamente capace di garantire prestazioni in termini di velocità di connessioni migliori, ovverosia la fibra ottica (tecnologia FT), risulta pari al 33,7% delle famiglie italiane, in crescita rispetto al 30% del 2019».

Questa, dunque, la percentuale di popolazione raggiunta dalla fibra. Guardando inoltre all’attuale situazione della diffusione dei servizi a larga banda sul territorio italiano, a fine 2020 gli accessi broadband e ultrabroadband residenziali e affari hanno superato 18,1 milioni di unità, pari ad un rapporto di 30,4 linee ogni 100 abitanti.

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Tale indicatore è pari a 20,4 linee per 100 abitanti per le connessioni con capacità maggiori di 30 Mbit/s (16% nel 2019) e scende a 15,6 linee (11,7% lo scorso anno) con riguardo a quelle con velocità superiore a 100 Mbit/s.

Va evidenziato – spiega l’Agcom – in generale, un divario strutturale tra le diverse macro-regioni considerate, con il Nord-Ovest e il Centro in cui la diffusione degli accessi con velocità maggiori di 100 Mbit/s è superiore del 10% rispetto alla media nazionale, a fronte delle aree del Sud e delle Isole che si pongono su valori decisamente inferiori.

In generale, considerando il complessivo aggregato delle tecnologie e in virtù della crescente diffusione dell’offerta di linee in fibra e la crescita di quelle FWA, è possibile osservare una competizione crescente tra i vari operatori.

A fine 2020, infatti, Tim, a fronte del 42,1% di quota di mercato sul complesso delle linee broadband e del 53,1% in termini di spesa complessiva degli utenti, non superava, in media, il 33% considerando il sottogruppo di linee composte dalle tecnologie VDSL, FWA e FTTH (fibra fino a casa).

Vodafone presenta una diffusione maggiormente uniforme sul territorio italiano, ma con quote che tendono a rafforzarsi nel segmento FTTH nel Sud e nelle Isole, mentre da poco è presente anche nell’offerta di servizi FWA.

Fastweb si conferma quale maggiore operatore FTTH (30,1% a livello nazionale), con quote che superano il 40% nell’area lombarda. Linkem ed Eolo risultano i principali operatori nel segmento FWA. Il primo con una presenza rilevante nel Sud e nelle Isole; il secondo nell’Italia settentrionale. Tuttavia, il recente ingresso di altri grandi player (Tim e Vodafone lo scorso dicembre rappresentavano il 7,3%) porterà con ogni probabilità a un graduale riassetto degli scenari competitivi in questo segmento di mercato.

In termini di valore, i servizi broadband e ultrabroadband hanno superato, nel 2020, i 6,1 miliardi di euro, con una distribuzione delle quote che vede Tim primo operatore, con il 34,5%, valore di poco superiore a quello in termini di volume (ossia linee attive). Nel complesso, con riferimento ai ricavi generati dalla spesa complessiva di famiglie e imprese per servizi da rete fissa, l’operatore Tim, anche se in decisa flessione, detiene ancora una quota superiore al 50%. Cresce dell’1,4% Fastweb che rafforza la propria posizione di secondo operatore di rete fissa.

Considerando i rapporti competitivi per tipologia di utenza, si conferma anche nel 2020 una maggiore concentrazione nel segmento residenziale rispetto a quello affari, con i primi 4 operatori che rappresentano circa il 92% del mercato. Nel segmento affari, dove sono maggiormente presenti operatori di medie dimensioni, va evidenziata la crescita di Fastweb (+2,4%) che arriva a sfiorare il 22%.

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