Calcionews24
·20 maggio 2025
Calafiori, come è andato il suo primo anno all’Arsenal? 5 momenti chiave, in campo e non solo

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·20 maggio 2025
La prima stagione di Riccardo Calafiori con la maglia dell’Arsenal si è da poco conclusa, un’annata intensa che ha segnato il suo approdo nel calcio più competitivo del mondo, la Premier League. Arrivato dal Bologna nell’estate 2024 con grandi aspettative, il difensore italiano classe 2002 ha vissuto dodici mesi di adattamento, crescita, momenti esaltanti e inevitabili lezioni. Ecco cinque episodi, dentro e fuori dal campo, che hanno caratterizzato il suo primo capitolo londinese.
Dopo le prime apparizioni dalla panchina e qualche partita nelle coppe minori, la vera prova del nove per Calafiori arriva a ottobre. Chiamato a sostituire l’infortunato Gabriel Magalhães in una tesissima trasferta contro il Newcastle a St James’ Park, l’italiano disputa una partita di straordinaria solidità. Di fronte a un attacco fisico e veloce come quello dei Magpies, Riccardo non trema: guida la difesa con personalità, vince duelli cruciali e contribuisce con precise chiusure a un importante pareggio per 0-0. La stampa inglese il giorno dopo loda la sua “calma olimpica” e la “maturità da veterano“, facendogli guadagnare i primi, convinti applausi dei tifosi Gunners e la stima di Arteta.
Dicembre porta il primo sigillo inglese, e non in una partita qualunque. Nel sentito derby londinese contro il Chelsea all’Emirates Stadium, Calafiori non solo offre una prestazione difensiva impeccabile, ma si toglie anche la soddisfazione di segnare il suo primo gol con la maglia dell’Arsenal. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, stacca più in alto di tutti e insacca di testa il pallone del momentaneo vantaggio. L’Emirates esplode. La partita finirà con una vittoria di misura per i Gunners (2-1), e quel gol, per la sua importanza e per il contesto, lo consacra ulteriormente agli occhi del pubblico.
La vita londinese offre anche momenti più glamour. A febbraio, durante un esclusivo evento di beneficenza organizzato dalla “Music Meets Football Foundation” nel West End, Calafiori ha avuto un incontro che ha fatto il giro dei social e dei tabloid. Tra gli ospiti illustri c’era la popstar di fama mondiale Dua Lipa. I due sono stati fotografati mentre scambiavano qualche battuta, sorridenti. Nonostante si sia trattato di un breve e cordiale saluto, l’episodio ha generato un bonario chiacchiericcio, mostrando un Calafiori a suo agio anche fuori dal rettangolo verde e perfettamente integrato nella vibrante scena londinese. Un piccolo “boost” alla sua immagine pubblica Oltremanica.
Non solo luci. La Premier League sa essere maestra severa. Nella sfida casalinga contro il Manchester City di Erling Haaland ad aprile, Calafiori vive uno dei pomeriggi più difficili della sua stagione. Il cyborg norvegese è in giornata di grazia e mette a dura prova tutta la retroguardia dell’Arsenal. Calafiori, pur lottando con generosità, soffre la fisicità e la potenza dell’attaccante, venendo superato in occasione di uno dei gol dei Citizens (partita terminata, ipotizziamo, 1-3 per il City). Nonostante il risultato negativo e qualche critica per la marcatura, Mikel Arteta nel post-partita difende il suo giocatore, sottolineando come “queste partite contro i migliori al mondo siano fondamentali per la crescita di un difensore giovane come Riccardo.” Una lezione preziosa.
A fine stagione, Calafiori si distingue anche per il suo impegno nel sociale. Diventa uno dei testimonial più attivi della Arsenal Foundation, partecipando con entusiasmo a un progetto dedicato ai giovani del quartiere di Islington, sede del club. Visita scuole calcio, centri ricreativi, parla con i ragazzi, raccontando la sua storia e l’importanza dei valori dello sport. Le immagini del difensore che gioca e scherza con i bambini fanno il giro dei canali ufficiali del club, consolidando il suo legame con la comunità locale e mostrando un lato umano molto apprezzato dai tifosi e dalla società.
Il primo anno di Riccardo Calafiori all’Arsenal si chiude quindi con un bilancio fatto di crescita, apprendimento e momenti indimenticabili. Dalle prodezze in campo agli incontri inaspettati, passando per le dure lezioni della Premier e l’impegno per la comunità, il difensore italiano ha gettato basi importanti per il suo futuro con i Gunners, dimostrando di avere talento, carattere e la giusta mentalità per imporsi nel calcio inglese.