Calcio e Finanza
·3 dicembre 2024
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Nel compleanno numero 118 del Torino, che ha visto Urbano Cairo diventare ieri il presidente più longevo della storia del club, i temi al centro dell’attenzione dei tifosi sono diversi e molto delicati, tanto da far passare quasi in secondo piano la situazione, tutt’altro che tranquilla, della squadra di Paolo Vanoli.
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica-Torino, mentre tutti attendono l’offerta giusta per il club, come ammesso dallo stesso Cairo, che dovrebbe oscillare fra i 130 e i 180 milioni di euro, i temi scottanti in casa Toro di certo non mancano.
E alcuni di essi sono stati discussi alcuni giorni fa in un pranzo fra Cairo e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. «Abbiamo discusso di diverse questioni a partire dal Robaldo – ha spiegato il primo cittadino –. Abbiamo avuto rassicurazioni piuttosto precise relativamente allo sviluppo dei lavori: il 7 gennaio verranno completati e aperti al settore giovanile quattro campi con lo spogliatoio ed entro il 20 gennaio sarà completata anche la tribuna».
Arrivata la fumata bianca per il Robaldo, la questione principale fra Comune e club è lo stadio Olimpico Grande Torino, che vede scadere a giugno la concessione siglata tra le parti. Inoltre, c’è il capitolo ipoteche «che sono un fardello e un condizionamento rispetto a quelle che possono essere delle strategie prospettiche di valorizzazione – ha ammesso il sindaco –. C’è un lavoro istruttorio in corso per capire come superare questa problematica. Ovviamente nell’auspicio di arrivare il più vicini possibile, se non proprio a completare, quello che è il grande sogno che abbiamo: vedere il Torino con uno stadio in completa gestione e un settore giovanile tutto proiettato sul Robaldo».
Il dossier stadio, inoltre, rappresenta un asset fondamentale in una trattativa per la cessione del Torino. Avere tutti i tasselli al loro posto, o comunque ben indirizzati, potrebbe invogliare qualche investitore, soprattutto straniero, a farsi avanti con un sentiero almeno già tracciato.
Certamente le questioni societarie del Toro vedono coinvolto, anche abbastanza direttamente visto il legame fra città e club, il Comune: «Io faccio il sindaco, e il sindaco per ruolo istituzionale si relaziona con la dirigenza; e non entro certamente nel merito della contestazione in corso da parte dei tifosi, questioni che non riguardano il Comune di Torino». Alla domanda se Cairo alla fine venderà, Lo Russo ha sfoderato un sorriso che si presta a ogni scenario possibile.