Calcio e Finanza
·12 novembre 2024
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E’ stato un weekend complicato quello appena concluso per gli arbitri, e terminato con le polemiche di Antonio Conte sul VAR a seguito del rigore fischiato contro il Napoli in occasione del big match con l’Inter. Un rigore che – racconta La Gazzetta dello Sport – ha fatto sì che l‘arbitro Maurizio Mariani venisse redarguito.
E così anche il direttore di gara Di Bello per quel colpo di braccio di Hien (non volontario ma istintivo e con movimento verso il pallone) in Atalanta-Udinese: era rigore e il VAR è rimasto silente. Ma non è finita qui. Il mistero rimane anche su Cagliari-Milan, in occasione della rete del vantaggio dei sardi messa a segno dal laterale Zortea.
Luvumbo si trovava sulla traiettoria del pallone, ma non si capisce se fosse o meno in fuorigioco o se fosse Theo Hernandez a coprire la visuale di Maignan. Come sottolinea il quotidiano sportivo, non è stata tirata la cosiddetta linea e le immagini non sono state caricate e riproposte. Il mistero resisterà pensando anche – così si racconta – che magari Luvumbo non impattasse sulla visuale del portiere.
Da tutti questi episodi potrebbe nascere una nuova proposta tesa ad allargare le possibilità di intervento del VAR, ovvero mantenere “viva” l’opportunità di intervento oltre il fischio dell’arbitro. Nel frattempo, sta andando avanti – ma non Italia, per ora viene sperimentata in ambito Under femminile – l’idea di “challenge” ovvero la chiamata del VAR (una o due a gara) da parte dell’allenatore.
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