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·9 gennaio 2024

Cagliari, l’era Giulini a bilancio: le spese del patron e l’impatto delle plusvalenze

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Il Cagliari è pronto a tagliare il traguardo dei dieci anni sotto la gestione di Tommaso Giulini. L’imprenditore milanese classe 1977 è infatti diventato ufficialmente patron del club sardo nel giugno del 2014 e quella in corso è così infatti la decima stagione in cui il numero uno del gruppo Fluorsid è alla guida della società. In questi dieci anni, il Cagliari ha disputato otto stagioni in Serie A e due in Serie B, con una gestione economica in equilibrio nei primi anni e più complessa nelle ultime annate, complice anche l’impatto del Covid.

Nel dettaglio, il club sardo tra il 2014/15 e il 2022/23 ha registrato oltre 670 milioni di euro di ricavi aggregati, con una media pari a 74,6 milioni di euro: il top è stato toccato nel 2019/20, spinto in particolar modo dalla cessione di Barella all’Inter (con 42,2 milioni di plusvalenze aggregate), mentre la cifra inferiore è stata toccata nel 2015/16, con ricavi per 57 milioni di euro.


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In generale, le plusvalenze e la gestione dei calciatori hanno avuto il loro impatto sui conti: la media legata alle plusvalenze è pari a 14,8 milioni di euro annui, con ricavi complessivi dalla gestione dei calciatori pari a 21,6 milioni in media per ciascuna stagione. Il calciomercato ha quindi avuto un impatto pari a poco meno del 30% sui ricavi del club, con un fatturato netto aggregato pari a circa 476 milioni in queste stagioni rispetto a ricavi da gestione calciatori per 195 milioni di euro.

La plusvalenza più alta è quella legatta alla cessione di Barella all’Inter. Nella top 10, inoltre, trovano spazio anche diverse altre operazioni, da Nainggolan fino a Carboni passando per Murri, Vicario e Bellanova.

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Come detto, nei primi anni dell’era Giulini il club sardo era riuscito a mantenere l’equilibrio a livello di conto economico, con quattro utili consecutivi nei primi quattro esercizi. Dal 2018/19, invece, il Cagliari ha registrato quattro bilanci in perdita in cinque esercizi, con un impatto rilevante dal Covid in particolare nel 2019/20 e nel 2020/21, chiusi rispettivamente in rosso per 18,5 e 16,2 milioni di euro. Nel 2022/23, il club sardo ha migliorato i conti pur chiudendo comunque ancora in perdita per 2,3 milioni di euro. A livello aggregato, quindi, la perdita in queste stagioni è stata pari a 34,2 milioni di euro con una media di -3,8 milioni a stagione.

Rosso che è stato coperto dall’azionista di riferimento, anche grazie agli effetti positivi della rivalutazione del marchio concessa in base alle norme del governo durante la pandemia. Gli investimenti complessivi per il club da parte di Giulini sono stati pari a circa 70 milioni di euro, di cui 46 milioni nel 2014 per l’acquisto della società da Massimo Cellino e il resto versato nelle casse del club tra sponsorizzazioni (1,7 milioni complessivi dal 2018/19 al 2022/23 con una media di 350mila euro a stagione) e altri 22 milioni come finanziamenti soci dal 2019/20 al 2022/23 con una media di 5,5 milioni nelle ultime quattro stagioni.

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