🚨 Cabal si presenta: “Inter? Non ne voglio parlare, la Juve il mio sogno. Ho chiamato Cuadrado” | OneFootball

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·8 agosto 2024

🚨 Cabal si presenta: “Inter? Non ne voglio parlare, la Juve il mio sogno. Ho chiamato Cuadrado”

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Juan Cabal si è presentato alla Juve. Di seguito le sue parole riportate da tuttojuve.com.

Sono passate tre settimane che sensazioni hai avuto dagli allenamenti quotidiani con Thiago Motta?  “Buongiorno a tutti, sono molto contento di essere arrivato in questa squadra. Per me è un sogno essere arrivato in una delle squadra più forti in Italia e nel mondo. Ho lavorato davvero tanto già da questa settimana e per poter realizzare il mio sogno che non è solo arrivare alla Juventus e fermarmi un anno. Io voglio diventare un giocatore importante come Chiellini, Bonucci e Cannavaro. Voglio diventare un giocatore importante per la Juve”.


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Cosa pensi di poter dare alla Juve?  “Volgio portare alla Juve il mio talento. Vorrei portare anche quello che sono come persona sia in campo, dove cercherò di dare il meglio, ma anche come persona. Cercherò di fare il meglio e di fare quello che posso e farò quello che vuole il mister, cercando di migliorare su tutti i fronti”.

Che tipo di giocatore sei? Hai avuto un punto di riferimento nella Juventus del passato?  “Se dovessi usare una sola parola forse sarebbe resilienza. Ho lottango molto per realizzare questo sogno. In molti hanno notato che avevo già la maglietta della Juve fin da piccolo e da allora ho sempre inseguito questo sogno di arrivare alla Juventus. Quando sono arrivato in Italia ho sempre sentito di essere più vicino a questo sogno. Grazie a Dio sono arrivato qua. Ho diversi riferimenti come Cuadrado, Cristiano Ronaldo, Alex Sandro, ma sono vari i giocatori che sono passati in questo club. Io voglio essere uno di quelli che sono passati ma sono rimasti nella storia. Io voglio fare la storia”.

Eri vicino all’Inter, ma quando hai saputo della Juve come hai comunicato la tua decisione?  “È una decisione che era legata al mio sogno, ma era anche quello della mia famiglia e della società. Non volevo andare in un’altra società. Non ne voglio parlare, so che anche l’Atalanta società è una società importante. Ma il mio sogno era venire qui e lottare per questa maglia”.

Hai sentito Cuadrado? C’è un colombiano che ha giocato in Serie A che ti ha ispirato?  “Sono diversi i giocatori colombiani che mi hanno ispirato perché ho avuto la fortuna di vederli giocare, ho anche condiviso il campo con loro, li conosco e mi hanno aiutato a crescere. Per esempio Zapata che mi ha aiutato tanto nel mio percorso di crescita. Sì ho parlato con Cuadrado ci siamo scambiati qualche parole e mi ha detto che ho preso la decisione giusta perché non c’è nessuna altra squadra come questa”.

Cosa ti ha detto Thiago Motta e che impressione ti ha fatto?  “Mi ha detto di godermela e di essere me stesso e di cercare di diventare un giocatore migliore perché a volte il talento non basta e bisogna lavorare ogni giorno ci sono cose nuove per lavorare. Lui è una persona corretta ed è stato un bravo giocatore e questo mi aiuterà a capire più cose”.

Da piccolo quale giocatore ti piaceva di più? Dove preferisci giocare? Che cosa ti ha colpito del calcio moderno di Thiago Motta? “Da piccolo mi piaceva Marcello il laterale sinistro del Brasile, ma ne ho visti tanti e ho raccolto informazioni su di loro perché è fondamentale vedere i giocatori bravi e provare a ripetere le loro gesta. Quello che mi è piaciuto di più di Thiago Motta è quella fiducia che ti da perché è importante sentire la fiducia, aprirti ed essere te stesso. E fino ad ora ho sentito questa fiducia da parte sua in queste due amichevoli e penso che continuerò a sentirla e voglio dimostrare tutto ciò in queste due partite”.

Quanto è aumentato il tuo livello di consapevolezza da quando hai firmato con la Juve?  “Si forse avevo già a Verona la fiducia. È importante credere in se stessi. Perché se tu non credi in te stesso come possono crederci gli altri. Devi avere fiducia che tutto andrà bene. Certo sono cresciuto molto e il percorso in Italia non è stato facile. Ma mi sono abituato e adesso lo conosco abbastanza bene per poter mettere in campo il mio talento e lo voglio fare per la Juventus”.

Che emozioni hai provato a giocare all’Allianz Stadium?  “Mi sento ancora un po’ stranito quando entro nello spogliatoio e sono meravigliato, quando vedo questi grandi giocatori. Sono molto felice di tutto questo e di quello che sto scoprendo, di come mi hanno accolto sia i tifosi che la società. Voglio ridare indietro tutto quello che mi stanno donato tutti in queste prime settimane”.

A livello umano un ragazzo di 23 anni che caratteristiche deve avere per non soffrire di vertigini per essere arrivato così in alto?

“Si tratta più di una cosa mentale, nel calcio si soffre ci sono cose che piacciono e altre no, ma bisogna essere forti mentalmente. E poi crescere sia come persona che come calciatore. Nel calcio attuale bisogna essere molto forti e solidi”.

Un bilancio del 2024?  “Essere nella Juve nella mia carriera è qualcosa di meraviglioso ed è la cosa più bella che sia successa nella mia carriera. Non ho neanche le parole giuste per descrivere quello che mi sta succedendo. Posso solo dire: ‘Wow sono qui’. A volte non riesco a smettere di piangere e non riuscivo a smettere di piangere quando mi hanno chiamato per confermarmelo. Non riuscivo nemmeno a dormire e volevo fare la valigia per venire qui. È una gioia che non è solo mia ma di tutta la mia famiglia, della mia compagna e di tutte le persone che mi hanno accompagnato nella mia crescita. Sono una persona semplice e voglio continuare così”.

Chi sono i leader della Juventus?  “Dentro lo spogliatoio penso sia chiaro chi sono i leader. Soprattutto il capitano. Ma in realtà siamo tutti leader soprattutto in campo perché andiamo tutti verso lo stesso obiettivo. Non credo che dovrò intrufolarmi per farmi spazio perché abbiamo tutti lo stesso obiettivo e lavoriamo tutti al fine di poter raggiungere il nostro obiettivo. Siamo tutti leader allo stesso modo”.

Cosa ti dicono in Colombia?  “Tutti vogliono che mandi le mie magliette in pacchi. Sono tutti contenti. Qui c’è una bella energia e mi fanno sentire parte della squadra fin da subito e questo è importante. È importante che io sia felice”.

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