Buon compleanno a… Vincenzo Torrente | OneFootball

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·12 febbraio 2023

Buon compleanno a… Vincenzo Torrente

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Compie oggi gli anni Vincenzo Torrente, storico ex centrocampista del Genoa e oggi stimato allenatore del Padova

Oggi Vincenzo Torrente compie 57 anni. É difficile per chi ha rappresentato la storia di un club riuscire ad affrancarsi da quella immagine. E lui, oltre a trascorrere 15 anni nel Genoa fino ad accumulare 455 presenze, del Grifone ha rappresentato l’anima. Uno dei rappresentanti più pugnaci di quella mentalità combattiva che pretende il popolo di Marassi. Fino a diventarne un’icona. Uno di quelli che c’è nell’undici scelto da Osvaldo Bagnoli per scendere in campo ad Anfield Road. Uno che ubbidisce alle consegne del mister, come quella volta che lui ama ricordare perché per un difensore è un grande onore sapere che dovrà affrontare certe responsabilità: «Prima della partita contro il Napoli, Scoglio prese la lavagnetta e assegnò le marcature senza fare il mio nome. Poi venne da me e mi disse chi dovevo marcare: Maradona. E lo disse senza pronunciarne il nome, indicandomi solo il numero 10». E lui, ligio al dovere, se la cavò anche, ricevendo l’apprezzamento proprio del Pibe de Oro.

Ma dopo la carriera da giocatore, dopo essere stato una bandiera, Torrente ha deciso che il suo amore per il calcio non poteva fermarsi lì. Ha iniziato presto a fare l’allenatore, partendo proprio dal Genoa dei grandi, mentre con i ragazzi – successivamente – si è preso la soddisfazione di vincersi il Torneo di Viareggio, battendo in finale la Roma per 2-1 allenata da Alberto De Rossi, il papà di Daniele. Il percorso da tecnico è stato lungo, talvolta tormentato, pieno di avventure e città diverse. Dopo il suo Genoa c’è stato il Gubbio, dove per la promozione in Lega Pro Prima Divisione lo considerano un mito non meno che all’ombra della Lanterna e dove recentemente è tornato, stando seduto su quella panchina più che in ogni altro posto. Oscillando tra diverse categorie, senza riuscire mai ad arrivare al sogno della Serie A, ci sono stati tanti club: Bari, Cremonese, Salernitana, Vicenza, Sicula Leonzio. Lui, campano di Cetara, non ha mai smesso di rimettersi in discussione in un giro d’Italia dove ha sempre portato passione e un credo sintetizzato nell’ultima conferenza di presentazione tenuta a Padova: «Serve studiare e avere delle idee per fare l’allenatore».


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In Veneto è arrivato, chiamato dal ds Mirabelli. Operazione salvezza, iniziata a fine 2022. Scattata mentre proprio da Genova c’era stato un endorsement via Facebook, da parte di un suo compagno di squadra degli anni ’80, Claudio Testoni: «Il Genoa cerca un allenatore??? Si ricordi di Torrente Vincenzo. Si è fatto ossa ed esperienza, è genoano e combattente. Profilo giusto per guidare il Grifone… daiiii». Lui, invece, non ha guardato altrove, tanto meno in quella che è casa sua. A Padova ha solleticato l’orgoglio, ha parlato di grande piazza, di motivazioni ed entusiasmo come principi guida suoi da trasmettere. Principalmente ai ragazzi da crescere, ai quali guarda con curiosità da sempre, ma è ai veterani che si è appellato: «Dai meno giovani mi aspetto di più perché conoscono questi momenti e l’esperienza diventa fondamentale».Prima del compleanno, non ha trascorso un periodo felice. Il Padova è andato incontro a due pareggi e una sconfitta davvero pesante. Quella in casa con la Pergolettese, formazione di bassa classifica, ha fatto alzare la soglia del pericolo, inducendo Mirabelli a parlare di obiettivo salvezza, nonostante la squadra sia salva in questo momento e non così distante dalla zona playoff. Torrente è stato categorico: «Io penso a una gara alla volta per fare il massimo sempre», ha detto accostandosi a Virtus Verona-Padova di ieri. Alla vigilia del suo compleanno, i suoi ragazzi hanno pareggiato 1-1, vedendosi sfuggire la vittoria solo nei minuti di recupero e che lui ha commentato con la schiettezza che lo contraddistingue: «Oggi potevamo farla nostra e dare una svolta rispetto all’ultima partita fatta in casa, che onestamente dico che abbiamo fatto schifo».

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