Calcionews24
·9 luglio 2023
Buon compleanno a… Ashley Young

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·9 luglio 2023
Oggi Ashley Young compie 38 anni. Dopo due anni trascorsi all’Aston Villa, squadra con la quale aveva già giocato e non poco tanto tempo fa, si trova ad essere svincolato. Alla sua età si può anche essere non particolarmente sorpresi del fatto che i contratti vadano in scadenza e che – quindi – le storie possano finire.
Se non ci fosse un dettaglio che non è trascurabile, tale da far pensare che lui abbia ancora energie da spendere. Il 2022-23 si è chiuso con all’attivo 32 presenze in campo, a rivelare che è ancora funzionante nelle sue corse lungo la fascia. Dopo 680 partite in carriera, più le 39 in nazionale – esperienza chiusasi con il Mondiale in Russia – significa quantomeno essere integro fisicamente e avere ancora motivazioni da spendere. Anche per questo si è pure parlato di recente di un finale da vivere in Italia. Ci sarebbe un club sulle sue tracce e sarebbe un ritorno, dato che nel nostro Paese ha trascorso un anno e mezzo a Milano, partecipando alla conquista dello scudetto dell’Inter di Antonio Conte. Del resto, che gli piacciano le scommesse con il tempo che passa e quanto ritenga il peso degli anni assolutamente sopportabile lo dimostra la sua dichiarazione al momento di ripresentarsi in Premier League: «Voglio sempre mettermi alla prova. Penso che in Inghilterra si parli molto dell’età, ma non significa nulla per me. So quanto sono in forma. Conosco l’Aston Villa: non appena ho sentito l’interesse, ho detto al mio agente “Portami indietro”».Quando si parla di gente della sua esperienza, bisogna sempre considerare la mentalità che riescono a portare alle squadre in cui giocano. Young è stato categorico quando si è presentato in nerazzurro nel gennaio del 2020, pochi giorni prima che esplodesse il Covid travolgendo le esistenze di tutti e – conseguentemente – anche il normale svolgimento della stagione calcistica: «Sono venuto qui per vincere».
In quel periodo tormentato, i nerazzurri non riescono a centrare l’impresa di strappare il tricolore all’egemonia Juve, ma ci vanno molto vicino. E l’esterno inglese convince, non solo nel merito della Serie A, ma anche in Europa League, trofeo già conquistato con il Manchester United e che sfugge all’ultimo atto, contro il “solito” Siviglia. L’impatto è da giocatore d’eccellenza, che non ha bisogno di tempo per adattarsi perché capisce in fretta le cose, nonostante sia alla prima esperienza fuori dal suo contesto nazionale e il calcio che si pratica dalle nostre parti sia decisamente diverso da quello del suo Paese.
Ma nell’Inter c’è l’allenatore giusto per esaltarne le caratteristiche, il mister che in Premier League c’è già stato e ci tornerà pure, quello che più possiede una cultura che esalta chi ha velocità di gamba e pensieri verticali. I frutti vengono raccolti alla seconda esperienza, quella vissuta per intero e non solo più nella seconda metà. Young si esalta soprattutto nel finale, macina chilometri e produce cross in massiccia quantità sul lato sinistro. Fino a chiudere con la gemma del gol proprio in occasione della celebrazione tricolore all’ultima giornata, Inter-Udinese. C’è anche lui nel tabellino dei marcatori del 5-1.«Conosco bene Ashley Young, l’ho avuto in Nazionale»: era iniziata così la presentazione da parte di Fabio Capello, quando l’Inter lo aveva preso. «Giocava ala sinistra, poi è retrocesso terzino e con tre difensori è l’ideale per la fascia sinistra. Ha corsa, calcia bene di destro e di sinistro e ha una buona visione di gioco. Discreto a livello difensivo, è un ragazzo molto serio e sempre disponibile. È l’ideale per il 3-5-2, non è uomo da gol ma da assist». Chissà se qualcuno in Italia ci sta davvero pensando a inserirlo nel proprio organico.