BundesTalenti – Leon Dajaku, un funambolo dal Bayern per il sogno Union | OneFootball

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·16 gennaio 2021

BundesTalenti – Leon Dajaku, un funambolo dal Bayern per il sogno Union

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Il nome di Leon Dajaku figura sul taccuino di tanti top club europei da ormai qualche stagione. L’esterno offensivo della seconda squadra del Bayern Monaco, nelle ultime settimane, è stato contattato da molte squadre. Colonia, Nizza, Torino e persino dal Milan (è molto stimato da Geoffrey Moncada, responsabile dell’area scout del club rossonero).

Chi ha vinto, però, la corsa ad aggiudicarsi le prestazioni di Dajaku è stata l’Union Berlino. Prestito con diritto di riscatto. Finalmente, dunque, Dajaku avrà la grande possibilità di mettersi alla prova nel massimo campionato tedesco. Un torneo appena assaggiato nella passata stagione in due scampoli di gara contro Wolfsburg e Hertha Berlino a cavallo tra il 2019 e il 2020 con la formazione di Hansi Flick.


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Nato a Waiblingen, nelle vicinanze di Stoccarda, il 12 aprile 2001 da genitori albanesi di etnia kosovara, Dajaku ha cominciato a far vedere tutto il suo talento prima con la maglia del Spvgg Rommelshausen. Quindi con la maglia del FSV Waiblingen. Nel 2014, poi, è entrato a far parte delle giovanili dello Stoccarda. Lì Dajaku ha impressionato tutti subito per la sua classe e per la sua estrema propensione a servire assist ed a fare gol.

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Nelle prime gare con l’Under 17 dello Stoccarda ha segnato due doppiette e due triplette. Al termine della stagione 2017-2018, i biancorossi sono arrivati a pari merito con il Bayern Monaco nel campionato di categoria, terminando secondi solo per differenza reti. La stella di Dajaku, però, ha brillato: con 23 gol si è laureato capocannoniere di quel torneo. La stagione seguente, promosso nell’Under 19, Dajaku ha messo a segno 11 gol in 24 gare.

In campionato, il cammino di quella squadra si è fermato in finale, ma, comunque, è arrivata la conquista del DFB-Pokal Under 19, la coppa nazionale di categoria, contro il RB Lipsia. Fondamentale, per l’arrivo all’appuntamento conclusivo, la vittoria sul Bayern Monaco negli ottavi di finale, firmata proprio da una doppietta di Dajaku. Con 5 gol segnati in 7 gare disputate contro i bavaresi, il funambolo ha, in sostanza, assunto il ruolo di bestia nera del club di Säbener Straße in ambito giovanile.

Da qui, probabilmente, si spiega l’acquisto avvenuto nell’estate 2019: per 1,5 milioni di euro, dunque, Leon Dajaku si è trasferito a Monaco di Baviera. La sua prima stagione è stata molto positiva, con 4 gol e 4 assist in 29 gare in 3. Liga nel campionato poi vinto dalla squadra di Sebastian Hoeneß e, come detto, un breve passaggio in Bundesliga. In questa stagione, poi, ha iniziato con 3 gol in 14 gare nella squadra ora allenata da Holger Seitz.

Ora, per lui, la grande chance di misurarsi, con costanza, nel calcio dei grandi. La grande difficoltà, per Dajaku, sarà quella di far vedere, ai più alti livelli del calcio tedesco, tutto quanto ha fatto vedere in ambito giovanile. Sfida stimolante, per Dajaku, quella dell’Union Berlino. Formazione che adotta uno stile di gioco molto offensivo, ben guidata in panchina dallo svizzero Urs Fischer e che, dopo una prima, storica stagione in Bundesliga terminata con la salvezza, quest’anno sta sognando la Champions League. O, perlomeno, una qualificazione in Europa League.

L’innesto di Dajaku potrebbe rivelarsi molto utile per alimentare questo desiderio. Con Max Kruse, Anthony Ujah e Joel Pohjanpalo infortunati di lungo corso, Dajaku avrà la possibilità di accumulare minuti sul terreno di gioco, acquisire sicurezza, completare il suo percorso di formazione come calciatore di un certo livello e, logicamente, aiutare l’Union Berlino a perseguire i propri obiettivi.

D’altronde, la squadra che gioca i suoi match casalinghi allo Stadion an der Alten Försterei si è messa in casa un talento mica male. Dajaku gioca prevalentemente da esterno offensivo a sinistra: è lì che può esprimere al meglio il suo potenziale. Il ragazzo, però, è anche abile, all’occorrenza, a giocare sul versante opposto o, in alternativa, all’occorrenza, da ‘falso nueve’. Dajaku, che vanta già una ventina di apparizioni nelle rappresentative giovanili tedesche (Under 17 e Under 18), viene paragonato, in patria, a Marco Reus.

Veloce, agile, in possesso di una splendida visione di gioco, ricorda il campione del Borussia Dortmund per come è in grado di mandare in gol i compagni e, quando la situazione lo richiede, mettersi in proprio. Molto bravo anche sui calci di punizione, Dajaku potrà rivelarsi, in futuro, l’ennesimo gran giocatore sfornato dalla scuola della Stoccarda. Un club dove hanno mosso i primi passi talenti come Joshua Kimmich, Serge Gnabry, Timo Werner, Mario Gomez e Sami Khedira.

Il sogno di Leon Dajaku, atteso dal primo confronto concreto con i ruvidi difensori di Bundesliga, è quello di tornare al Bayern Monaco, una volta fatta esperienza e mostrato a tutti di non essere inferiore, per esempio, a quel Jamal Musiala che è entrato in pianta stabile nella rosa della prima squadra bavarese.

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