Buffon: «Mi piace questa A combattuta, il nostro calcio è cambiato; Motta? Massima stima, e basta con quel paragone» | OneFootball

Buffon: «Mi piace questa A combattuta, il nostro calcio è cambiato; Motta? Massima stima, e basta con quel paragone» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·24 dicembre 2024

Buffon: «Mi piace questa A combattuta, il nostro calcio è cambiato; Motta? Massima stima, e basta con quel paragone»

Immagine dell'articolo:Buffon: «Mi piace questa A combattuta, il nostro calcio è cambiato; Motta? Massima stima, e basta con quel paragone»

Le parole di Gigi Buffon sulla lotta Scudetto, l’Atalanta in vetta alla Serie A e l’arrivo di Thiago Motta sulla panchina della Juve

Gigi Buffon ha parlato anche della Lotta Scudetto in Serie A in questo momento, di Thiago Motta alla Juve e dell’Atalanta nella sua intervista a La Stampa. Di seguito le sue parole.

LOTTA SCUDETTO MOLTO INCERTA – «Il nostro calcio è cambiato, dopo la Premier inglese ci siamo noi. Siamo cambiati nella testa e penso alla rivoluzione culturale di tanti allenatori: ora ci si diverte a vedere le partite di serie A».


OneFootball Video


ATALANTA – «L’effetto Atalanta fa bene a tutti: non sono sorpreso perché nel pallone come nella vita non si improvvisa niente se vuoi arrivare a certi livelli. La società della famiglia Percassi è un progetto lungimirante in piedi da un bel po’».

JUVE E MOTTA – «Per Thiago ho una grandissima stima e sono molto fiducioso su ciò che sta costruendo. Quando si interviene così in profondità ci vuole tempo. Motta è un allenatore meticoloso, preparato, abituato a certi livelli: lo conosco come compagno di squadra, devono dargli tutti una mano. Ai tempi di Lippi ci fu il passaggio a Foggia: via col tridente e la stagione decollò».

PARAGONE CON ALLEGRI – «Non scherziamo: basta con il paragone tra Motta e Allegri, non sta né in cielo né in terra. Uno ha vinto tanto, Thiago sta cominciando ora, chi li mette a confronto è spinto dalla volontà di infastidire l’ambiente».

20 ANNI DOPO IL SUO PRIMO LIBRO COSA É CAMBIATO ADESSO CHE ESCE IL SECONDO – «La percezione che hanno gli altri di me, soprattutto quando sono all’estero. E avevo già 40 anni suonati. Allegri mi diceva spesso: sei così perché non ti accorgi che cosa rappresenti per gli altri. Io l’ho scoperto con profondo candore».

Visualizza l' imprint del creator