Calcionews24
·13 marzo 2025
Bruno Conti: «Vi racconto i miei 70 anni: i giovani, Ranieri e Spalletti, il mio ritiro, Maradona che mi voleva al Napoli e il mio amore per la Roma»

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·13 marzo 2025
Sono giorni di festa e di interviste per Bruno Conti che compie 70 anni. Oggi è il turno del Corriere dello Sport con un’intervista che fa scoprire ulteriormente il campione del mondo 1982.
SCOPRIRE TALENTI – «Superato il momento di difficoltà ho ripreso a lavorare con più entusiasmo di prima. Ho la fortuna di avere vicino persone incredibili, che da anni mi segnalano i ragazzini più promettenti e poi io vado a valutarli. Il calcio di oggi è cambiato e dobbiamo far capire cosa significa far parte della Roma. Vedere l’entusiasmo di questi giovani è una grande soddisfazione».RANIERI – «Ha l’entusiasmo di un ragazzo, è un pischello nella testa, è bello vedere come gestisce la squadra, le situazioni delicate. Ho toccato con mano il suo modo di lavorare. I giocatori gli vanno dietro, quando ti parla ti guarda in faccia, non ti prende in giro, questi ragazzi stanno dando di tutto e di più per Ranieri, si butterebbero nel fuoco per lui».IL SUO RITIRO – «Avrei potuto divertirmi ancora, ero sempre il primo in allenamento, stavo bene fisicamente, non andavo in campo sentendomi Bruno Conti, ma con l’umiltà di un ragazzino. Il rimpianto è solo questo. Avrei potuto chiudere da qualche altra parte, ma io che sono cresciuto nella Roma non potevo vestire un’altra maglia. Ci fu un piccolo battibecco con Bianchi, ma da mesi avevo già deciso di chiudere, avevo già organizzato con Gilberto Viti la partita di addio».HA PORTATO SPALLETTI ALLA ROMA – «Anche con lui ho avuto un rapporto straordinario. Con l’Udinese in Coppa Italia ci fece una testa così. Alla Roma ha portato risultati, il bel gioco, quella squadra giocava un grande calcio. Lui sapeva che con me aveva una persona al suo fianco che gli risolveva i problemi. Ricordo quando Menez non voleva giocare e lo convinsi io e quando convinsi anche Pizarro. Era rimasto a casa perché nella partita precedente era stato sostituito. Presi la macchina e andai a casa sua. Se non avessi avuto il rapporto che avevo neanche mi avrebbe aperto la porta. Riuscii a portarlo a Trigoria».MARADONA LO VOLEVA AL NAPOLI – «Ogni volta che giocavamo contro negli spogliatoi prima di scendere in campo mi sussurrava nell’orecchio di andare da lui. El Pibe mi invitò al suo matrimonio in Argentina, eravamo come fratelli, ma non potevo lasciare la Roma».