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Mario De Zanet·23 marzo 2022

Brozovic 2026: perché l'Inter deve ringraziare Luciano Spalletti 👀

Immagine dell'articolo:Brozovic 2026: perché l'Inter deve ringraziare Luciano Spalletti 👀

Una storia abbastanza incredibile, quella di Marcelo Brozovic.

L’annuncio odierno del rinnovo con l’Inter ribadisce la sua centralità nel progetto nerazzurro, costruita negli anni ed oggi dimostrata ulteriormente dai tentennamenti nerazzurri in sua assenza.


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Oggi non si può che ripensare a come l’Inter avesse di fatto deciso di sbarazzarsi di Brozovic ormai più di 4 anni fa: era il mercato di gennaio 2018 e un affare in prestito con diritto a una cifra di circa 30 milioni era stato completato. Si dice ci fosse già un aereo pronto a portarlo in Spagna, ma intervenne Spalletti e disse no.

Solo il tecnico toscano fermò l’addio, che Brozovic era pronto ad accogliere felicemente, dopo i mesi di fischi ricevuti a San Siro, per il suo rendimento altalenante: il croato aveva molto del classico giocatore che non si realizza mai, che rilascia lampi illusori prima di perdersi.

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Poche settimane dopo, Spalletti affrontava la sua attuale squadra e scelse Brozovic come regista davanti alla difesa, dopo i numerosi esperimenti nel suo 4-2-3-1: notoriamente, quell’Inter-Napoli 0-0 fu la sfida che gli cambiò la carriera.

Con Brozo ho commesso un errore involontario, perché tutti i numeri e le giocate che faceva portavano a dire che fosse rischioso metterlo davanti alla difesa, si pensava fosse uno molto anarchico. Averlo responsabilizzato e avergli creato un recinto lo fa sentire più importante, lo fa comandare.

La sera dell’11 marzo 2018 la trascorse al fianco di Gagliardini, poi pian piano è divenuto imprenscindibile, sviluppando una maturità tale da governare poi  il centrocampo a 3(o 5 che dir si voglia) di Antonio Conte: ora, anche con Inzaghi, Brozovic è forse l’unico giocatore a cui l’Inter non può rinunciare.

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Un calciatore di intelligenza superiore che l’Inter è stata davvero ad un passo dal vederlo fiorire.