Calcio e Finanza
·22 maggio 2025
Brescia: niente udienza, ma depositata una memoria difensiva alla Procura FIGC

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·22 maggio 2025
Nella giornata di ieri il Brescia di Massimo Cellino ha presentato alla Procura Federale una memoria difensiva molto articolata e dettagliata per rispondere all’accusa di aver saldato i contributi fiscali e previdenziali relativi ai mesi di novembre e dicembre 2024 e a quelli di gennaio e febbraio 2025, utilizzando crediti d’imposta rivelatisi inesistenti.
Come riporta l’edizione odierna de Il Giornale di Brescia, nell’avviso di conclusione delle indagini emesso recentemente dalla giustizia sportiva, la società, rappresentata da Massimo Cellino (presidente) e dal figlio Edoardo (consigliere delegato con poteri di rappresentanza), avrebbe potuto scegliere di presentarsi per un’audizione davanti al procuratore federale. Qualora avessero deciso di farlo, era già stato fissato per questa mattina, alle ore 10, un incontro presso gli uffici della Procura a Roma.
Tuttavia, i legali dello studio Tonucci di Roma, rispettando i tre giorni lavorativi previsti dalle norme FIGC, hanno optato per il deposito di una memoria scritta, decidendo di non partecipare all’audizione. «Ci sono numerosi aspetti tecnici: meglio mettere tutto per iscritto» è quanto trapela dalla difesa.
Il Brescia, che rischia una penalizzazione di quattro punti con la conseguente retrocessione in Serie C, basa la propria linea difensiva sulla buona fede dell’operazione finanziaria contestata e sull’evidente ritardo con cui l’Agenzia delle Entrate, la Covisoc e la Procura Federale avrebbero mosso le proprie contestazioni.
Gli avvocati di Cellino hanno presentato alla Procura la documentazione dei pagamenti effettuati per l’acquisto dei crediti d’imposta, effettuati tramite bonifico a favore della società Alfieri SPV Srl, intestata al 25enne Gianluca Alfieri, originario di Avellino, con un diploma di terza media e una famiglia residente in un prefabbricato post-terremoto in Irpinia. Alfieri risulta ora irreperibile e denunciato penalmente da Cellino stesso. Insieme a lui sono stati denunciati anche l’ex direttore generale Luigi Micheli e il commercialista Marco Gamba. L’indagine ruota attorno a cinque contratti stipulati tra il Brescia e Alfieri SPV per la cessione di crediti d’imposta, tra il 25 febbraio e il 16 aprile, tutti saldati tramite bonifici firmati da Cellino.
Il Brescia ha messo agli atti anche i dettagli dell’intera operazione, specificando che l’importo complessivo dei crediti acquistati è stato di 2.042.755,35 euro, mentre il corrispettivo effettivamente versato alla Alfieri SPV è stato pari a 1.572.712,05 euro, equivalente al 77% del valore nominale come previsto dai contratti. L’intento della società è quello di dimostrare di aver agito in buona fede e di essere parte lesa, non autrice della frode, sottolineando il fatto che i pagamenti alla Alfieri SPV siano stati realmente effettuati.
Il 17 febbraio 2025, l’allora dg Micheli, in qualità di rappresentante pro tempore del club, e il presidente del collegio sindacale, Pierluigi Bettera, hanno firmato e inviato alla FIGC la documentazione che certificava il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per tesserati, dipendenti e collaboratori con contratti riconosciuti dalla Lega.
Inoltre, il club ha prodotto anche le fatture emesse dalla Alfieri SPV, pagate solo dopo che la stessa società aveva fornito le copie degli F24 quietanzati, che documentavano il presunto pagamento delle imposte mediante compensazione con i crediti ceduti e regolarmente registrati nel cassetto fiscale del Brescia Calcio.
Per quanto riguarda le contestazioni, gli avvocati intendono porre l’attenzione sui tempi con cui sono state formalizzate. Le norme federali prevedono che le violazioni fiscali commesse entro febbraio comportino sanzioni nella stagione in corso. Tuttavia, l’avviso dell’Agenzia delle Entrate è stato notificato a Cellino solo il 9 maggio, a distanza di tre mesi. La difesa sostiene quindi che, in caso di penalizzazione, questa debba essere scontata nel prossimo campionato, come previsto per gli inadempimenti fiscali rilevati tra aprile e giugno.
È comunque improbabile che, a soli sei giorni dalla conclusione delle indagini, la Procura opti per l’archiviazione. Al contrario, già oggi potrebbe arrivare il deferimento, con relativa penalizzazione in classifica. La posizione di Cellino è chiara: non ci sarà alcun patteggiamento. «Il Brescia Calcio è completamente estraneo ai fatti contestati» si legge nella memoria difensiva.
Infine, nella stessa memoria, la società esprime la consapevolezza della necessità di affrontare immediatamente le contestazioni dell’Agenzia delle Entrate, per evitare il rischio più grave: l’esclusione dal prossimo campionato, con tutte le pesanti conseguenze che ne deriverebbero sul piano operativo, reputazionale e sociale per la città di Brescia.