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·30 maggio 2025
Brasile, Ancelotti: “La Selecao giocherà come il mio Real. Davide? Ha scelto di proseguire da solo”

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·30 maggio 2025
Carlo Ancelotti ha da poco iniziato la sua nuova avventura come commissario tecnico della Nazionale brasiliana, dopo l’emozionante separazione dal Real Madrid.
In un’intervista concessa a Marca, l’allenatore italiano ha spiegato le ragioni della sua scelta e ha tracciato un bilancio della sua esperienza al Bernabéu.
La scelta del Brasile “È semplice: è la Nazionale più titolata al mondo. Non lo dico io, lo dicono le cinque stelle sulla maglia. Ora l’obiettivo è conquistare la sesta. L’Italia? È allenata da un mio amico, Luciano Spalletti, un grande tecnico. Non ho ricevuto chiamate dalla Federazione, al contrario del Brasile, che ha manifestato il proprio interesse molto tempo fa. Le circostanze erano favorevoli, ho accettato questa sfida con convinzione.”
Il passaggio dalla panchina di club a quella della Nazionale “Allenare una Nazionale è qualcosa di diverso. Ho vissuto questa esperienza come assistente di Arrigo Sacchi e l’ho sempre desiderata. Per vincere una Coppa del Mondo serve unità: i giocatori devono essere umili, sostenersi a vicenda. Senza umiltà non si va lontano. Vincere con una Nazionale è un’esperienza unica: porti sulle spalle le speranze di un intero Paese.”
Il momento della decisione “Il mio futuro era legato al Real Madrid. Avevo ricevuto una proposta di rinnovo e non ho esitato ad accettarla. Tuttavia, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, e il gioco della squadra non convinceva. Dopo la partita con l’Arsenal abbiamo capito che era giunto il momento di cambiare. Così abbiamo preso insieme la decisione di separarci. È stato allora che ho iniziato a guardare con decisione al Brasile.”
Un addio emozionante “Al Real Madrid sono stato felice dal primo all’ultimo giorno. L’ultimo un po’ meno, ma non ho alcun rimpianto. L’addio al Bernabéu è stato carico di emozioni. In quattro anni ho sentito l’affetto e il rispetto di tutti: tifosi, giocatori, staff, dirigenti. Florentino Pérez mi ha salutato con grande affetto. Non si lascia mai davvero il Real Madrid. È un club unico, e lo rimarrà per me.”
Il Brasile secondo Ancelotti “Il mio Brasile giocherà come il Real Madrid, ma non quello di quest’anno: sarà ispirato alla squadra dell’anno scorso. Non esiste un solo sistema di gioco vincente, bisogna sapersi adattare alle caratteristiche dei calciatori. Un’identità unica e fissa non è sinonimo di intelligenza tattica. Il successo richiede flessibilità e capacità di leggere le partite.”
Il futuro senza Davide Ancelotti “Davide non poteva esserci per queste prime due partite, stava negoziando con un altro club. Le porte sono sempre aperte per lui, potrà unirsi al progetto quando lo riterrà opportuno. Ma ha espresso la volontà di proseguire da solo, e rispetto pienamente questa scelta.”
Su Xabi Alonso e i talenti del Real Ancelotti ha elogiato Xabi Alonso, designato come suo successore: “Ha fatto un lavoro straordinario al Bayer Leverkusen. Conosce bene il club e non ha bisogno dei miei consigli. È stata una scelta naturale.”
Riguardo ai giocatori, ha parlato di Mbappé e Vinícius con ammirazione: “Mbappé ha già dimostrato il suo valore. Gli ho detto che al Real Madrid dovevamo vincere la Champions League, era un obbligo. Vinícius? È uno dei migliori al mondo, instancabile, determinato. Ama profondamente la maglia del Brasile e sono certo che offrirà il massimo anche in Nazionale.”